In campo la società civile, la rivolta corre sul web
Il disagio corre su Facebook, che sembra diventato lo sfogatoio dell’imbarazzata società civile. Di fronte al nuovo disastro, al groviglio di rifiuti (c’è chi dice no) e rifiuti (c’è chi li butta dove capita), si naviga tra imbarazzi e proposte. La Rete dei comitati viaggia nella Rete. Sono però le talpe dell’era interconnessa. S’incontrano con l’assessore Tommaso Sodano, scrivono a Luigi de Magistris. E verso il nuovo inquilino di Palazzo San Giacomo sono chiari: «Il nostro ruolo di cittadini campani attivi sul dramma dei rifiuti ci impone una severità nei suoi confronti, scevra da prenconcetti». E sotto una trentina di sigle che coprono tutta la provincia. Sono comitati civici e politici. Hanno anche un profilo su Facebook che li riunisce sotto il gruppo di «Cittadini Campani per un Piano alternativo dei rifiuti» e vanno dall’Assise della Città di Napoli agli abitanti di Martedei, Barra, piazza Vittoria, Ponticelli, Scampia, dalle Mamme vulcaniche di Terzigno alla Rete Commons di Chiaiano. E ancora Marano, il Nolano, l’area flegrea, Taverna del Re, Marcianise. Insomma le stazioni della Via Crucis della monnezza. Per de Magistris hanno raccolto firme e invocano la raccolta porta a porta, puntano sul «riciclo totale della materia in un ciclo virtuoso». Hanno fiducia in una «nuova pagina per Napoli e la sua Regione». Molte aspettative, insomma, come sottolinea anche Claudio Pellone, che amministra il gruppo. E ribadisce chi ha partecipato all’incontro di ieri con Sodano come Ivo Poggiani, del Laboratorio Insurgencia: «Il piano dell’assessore è perfettibile, ma è un buon punto di partenza. Piuttosto noi temiamo che sia in corso uno scontro istituzionale nel quale chi perde sono i cittadini costretti a convivere con i cumuli per strada». La parte dei comitati più vicina al nuovo sindaco, quella che fa capo alle associazioni e ai laboratori che hanno guidato la protesta a Chiaiano, si è data appuntamento a Roma, per martedì prossimo, proprio sotto Montecitorio «per denunciare i sabotaggi e per chiedere lo sblocco del decreto sul trasferimento dei rifiuti in altre regioni» che permetterebbe di uscire dall’emergenza. «Siamo solidali con i cittadini di Acerra e Caivano perché sappiamo cosa vuol dire veder distrutta la propria terra» ha commentato Antonio Musella della Rete Commons «ma siamo certi che oggi esista un intreccio di interessi tra i poteri criminali, le lobby inceneritoriste e il governo Berlusconi a trazione leghista, che vogliono screditare la via delle alternative». Il sostegno alle tesi di de Magistris è netto, ma non mancano i distinguo. «Le linee di indirizzo del Comune sono migliorabili» ha aggiunto Musella «ma intanto difendere l’opzione delle alternative oggi significa difendere quello che abbiamo costruito in 15 anni di lotta». A Roma andrà pure qualche consigliere della lista «Napoli è Tua», raggruppamento civico, secondo partito della maggioranza del neosindaco. È annunciata la presenza di Vittorio Vazquez, Pietro Rinaldi, Gennaro Esposito, Arnaldo Maurino, Carlo Iannello e di diversi consiglieri delle Municipalità. Proprio Rinaldi, che è stato tra i leader della rivolta contro la discarica di Cupa dei Cani ha insistito: «Esiste un piano per far fallire le aperture alle alternative che la giunta ha messo in campo. Gli strali razzisti dei leghisti a Pontida stanno umiliando la nostra città, oggi Napoli deve alzare la voce contro una subalternità lunga 150 anni».