In campo la società civile, la rivolta corre sul web

24 giugno 2011 - p.t.
Fonte: Il Mattino

Il disagio corre su Facebook, che sembra diventato lo sfogatoio dell’imbarazzata società civile. Di fronte al nuovo disastro, al groviglio di rifiuti (c’è chi dice no) e rifiuti (c’è chi li butta dove capita), si naviga tra imbarazzi e proposte. La Rete dei comitati viaggia nella Rete. Sono però le talpe dell’era interconnessa. S’incontrano con l’assessore Tommaso Sodano, scrivono a Luigi de Magistris. E verso il nuovo inquilino di Palazzo San Giacomo sono chiari: «Il nostro ruolo di cittadini campani attivi sul dramma dei rifiuti ci impone una severità nei suoi confronti, scevra da prenconcetti». E sotto una trentina di sigle che coprono tutta la provincia. Sono comitati civici e politici. Hanno anche un profilo su Facebook che li riunisce sotto il gruppo di «Cittadini Campani per un Piano alternativo dei rifiuti» e vanno dall’Assise della Città di Napoli agli abitanti di Martedei, Barra, piazza Vittoria, Ponticelli, Scampia, dalle Mamme vulcaniche di Terzigno alla Rete Commons di Chiaiano. E ancora Marano, il Nolano, l’area flegrea, Taverna del Re, Marcianise. Insomma le stazioni della Via Crucis della monnezza. Per de Magistris hanno raccolto firme e invocano la raccolta porta a porta, puntano sul «riciclo totale della materia in un ciclo virtuoso». Hanno fiducia in una «nuova pagina per Napoli e la sua Regione». Molte aspettative, insomma, come sottolinea anche Claudio Pellone, che amministra il gruppo. E ribadisce chi ha partecipato all’incontro di ieri con Sodano come Ivo Poggiani, del Laboratorio Insurgencia: «Il piano dell’assessore è perfettibile, ma è un buon punto di partenza. Piuttosto noi temiamo che sia in corso uno scontro istituzionale nel quale chi perde sono i cittadini costretti a convivere con i cumuli per strada». La parte dei comitati più vicina al nuovo sindaco, quella che fa capo alle associazioni e ai laboratori che hanno guidato la protesta a Chiaiano, si è data appuntamento a Roma, per martedì prossimo, proprio sotto Montecitorio «per denunciare i sabotaggi e per chiedere lo sblocco del decreto sul trasferimento dei rifiuti in altre regioni» che permetterebbe di uscire dall’emergenza. «Siamo solidali con i cittadini di Acerra e Caivano perché sappiamo cosa vuol dire veder distrutta la propria terra» ha commentato Antonio Musella della Rete Commons «ma siamo certi che oggi esista un intreccio di interessi tra i poteri criminali, le lobby inceneritoriste e il governo Berlusconi a trazione leghista, che vogliono screditare la via delle alternative». Il sostegno alle tesi di de Magistris è netto, ma non mancano i distinguo. «Le linee di indirizzo del Comune sono migliorabili» ha aggiunto Musella «ma intanto difendere l’opzione delle alternative oggi significa difendere quello che abbiamo costruito in 15 anni di lotta». A Roma andrà pure qualche consigliere della lista «Napoli è Tua», raggruppamento civico, secondo partito della maggioranza del neosindaco. È annunciata la presenza di Vittorio Vazquez, Pietro Rinaldi, Gennaro Esposito, Arnaldo Maurino, Carlo Iannello e di diversi consiglieri delle Municipalità. Proprio Rinaldi, che è stato tra i leader della rivolta contro la discarica di Cupa dei Cani ha insistito: «Esiste un piano per far fallire le aperture alle alternative che la giunta ha messo in campo. Gli strali razzisti dei leghisti a Pontida stanno umiliando la nostra città, oggi Napoli deve alzare la voce contro una subalternità lunga 150 anni».

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