Casa del Bene, via libera alla bonifica dell’isola ecologica
Un piano per altri siti a rischio
Marcianise. Sono iniziati martedì scorso i lavori di bonifica dell'isola ecologica di via Casa del Bene, interessata da un incendio nell'aprile dell'anno scorso. Le operazioni sono state avviate dopo oltre tre mesi dall'affidamento dell'appalto per un importo di 150 mila euro, espletato dalla Stazione Unica Provinciale, ed al termine di una contesa tra il Comune di Marcianise ed il Consorzio Unico di bacino. L’intervento, infatti, è stato promosso dal Comune in danno al Consorzio di bacino così come stabilito dal Tar, che ha respinto il ricorso presentato da quest'ultimo in opposizione all’ordinanza di bonifica del sindaco Tartaglione. Altre difficoltà sonointervenute per la rinuncia del custode giudiziario della piattaforma, sotto sequestro dall'anno scorso, per cui si è dovuto procedere alla sua sostituzione. «Grazie all'interessamento del presidente della Provincia Zinzi, del sindaco Tartaglione e del comandante della stazione dei Carabinieri di Marcianise – ha detto l'assessore alle politiche ambientali, Giulio Salzillo – siamo riusciti a sbloccare la situazione in breve tempo, in modo da restituire alla città, nel giro di una quindicina di giorni, l'isola ecologica di via Casa De Bene». Con l'inizio della bonifica il Comune è subentrato alla gestione dell'isola ecologica che, sebbene di proprietà comunale, era in affidamento al Consorzio di bacino. Salzillo annuncia anche la conclusione dei lavori per la realizzazione dell'ecopunto recintato e videosorvegliato nei pressi della rotonda in prossimità dell’ospedale per la raccolta di vetro, carta e Raee. «Stiamo solo valutando la gestione dell'altra piattaforma di raccolta, che probabilmente sarà affidata al Conai, e nel giro di qualche giorno, la renderemo utilizzabile. Sia per l'isola di via Casa Del Bene che per l'ecopunto di via Misericordia stiamo, inoltre, esaminando l’introduzione di un efficace sistema di informatizzazione e controllo della consegna dei materiali per favorire i cittadini più virtuosi con un ristoro». Intanto, procedono, seppure a rilento, i lavori di bonifica delle due aziende chimiche, Vanetta e Stoppani, nella zona industriale di Marcianise, chiuse dal 2007 perchè fallite e sotto sequestro giudiziario. Gli opifici, appartenenti alla stessa proprietà, producevano vitamina K3 (che serve in campo medico ed usato come additivo nei mangimi animali) e il salcromo detto «tannino» (che viene impiegato nella lavorazione delle pelli nelle industrie conciarie). I motivi del fallimento delle due industrie non sono ascrivibili ad alcuna crisi del settore chimico, poiché il gruppo è ancora tra i leader mondiale del settore, ma ad ostacoli autorizzativi per l’ampliamento della struttura che ha posto l’amministrazione comunale di Marcianise, sollecitata anche dai cittadini, per le lavorazioni ad alto impatto ambientale che avvenivano in queste fabbriche. Il gruppo Vanetta-Stoppani ha iniziato nei primi anni del ‘900 ad operare a Cogoleto, cittadina sul ponente genovese, da dove è stata allontanata dopo forti contestazioni sociali durate decenni e interventi dell’autorità pubblica a causa dell’alto inquinamento da cromo che aveva provocato. Nell’azienda genovese si registrò la morte di quattordici operai per tumori alle vie respiratorie. All’interno dei capannoni abbandonati nell'area industriale di Marcianise erano stipati residui della lavorazione industriale che contengono ovviamente tracce del pericoloso cromo. Tutto il materiale (diverse tonnellate) è stato catalogato dai sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Arpac, della Polizia giudiziaria e della Polizia municipale, e solo da qualche mese si stanno avviando allo smaltimento.