Cirielli: «Da Napoli a Serre nemmeno un sacchetto»

Il presidente della Provincia "Napoli faccia la differenziata"
De Luca: "Lavorare anche di notte"
23 giugno 2011 - Domenico Barbati
Fonte: Il Mattino Salerno

Il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, dalla Germania, dove si trova in queste ore per una serie di incontri istituzionali, questa volta non è disposto ad indietreggiare neanche di un metro. Sono ore convulse quelle che si vivono nelle stanze di Provincia, Regione e Comuni interessati. Quella che al momento è solo una ventilata ipotesi, per Cirielli è un pericolo da scongiurare. «Sono contrario all'apertura del sito di Macchia Soprana perché lo stesso Ministero dell'Ambiente, dopo controlli effettuati su nostra richiesta, ha segnalato gravi difformità ambientali. In ogni caso - dice Cirielli - la Provincia di Salerno non darà mai più l'assenso ad accettare un solo sacchetto proveniente da Napoli. Negli ultimi 20 anni abbiamo consumato tre discariche, Parapoti, Basso dell'Olmo e la stessa Macchia Soprana, per la mancanza della raccolta differenziata a Napoli». Cirielli indica quella che per lui è l’unica strada perseguibile «Oggi la provincia di Salerno, dopo la sentenza del Tar Lazio che inibisce il trasporto dei rifiuti lavorati fuori Regione, e per aver sprecato le nostre discariche per Napoli, vive anch'essa una grave emergenza rifiuti. É una vergogna perché la nostra è una provincia virtuosa, quarta in Italia per raccolta differenziata, è una provincia responsabile perché ha aperto ben tre discariche e da sola ha avviato la realizzazione del termovalorizzatore, ed è stata sempre solidale. Da dieci giorni il governo ci ha abbandonato per i ricatti della Lega e dobbiamo ringraziare solo il presidente della Regione, Stefano Caldoro, l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, e i presidenti delle Province di Avellino e Benevento che ci sono stati vicini. Piuttosto - conclude Cirielli - il Governo dichiarasse lo stato d'emergenza ed emanasse un decreto legge per far riprendere il flusso dei rifiuti lavorati fuori Regione, cosi come è stato sempre possibile per decenni prima della sentenza del Tar Lazio». Sulla possibile riapertura di Macchia Soprana si sfoga con un sorriso amaro l’assessore dall’Ambiente del Comune di Salerno Gerardo Calabrese. «Vogliamo scherzare? Già solo per Salerno la residua capacità di Macchia Soprana sarebbe insufficiente, figuriamoci per ospitare i rifiuti di Napoli. Sarebbe esaurita in pochi giorni e non risolverebbe il problema. Il Governo aveva preso un impegno per Macchia Soprana e gli impegni di un Governo vanno rispettati perchè ne va della credibilità delle Istituzioni. Oltretutto anche noi siamo in emergenza perchè la Provincia in due anni non ha individuato una discarica provinciale o se l’ha individuata non lo ha comunicato». Vincenzo De Luca, che ieri era a Napoli ad una conferenza della Cgil proprio sul tema della gestione dei rifiuti dice: «I risultati di Salerno possono essere trasferiti anche a Roma. Non c'entra la dimensione della città, c’entra il metodo di lavoro, c'entra il piano industriale, e c'entra la volontà di fare investimenti. Si può tranquillamente realizzare anche a Napoli un programma ambizioso». E sull’appuntamento non rispettato del sindaco di Napoli De Magistris, De Luca fornisce la sua chiave di interpretazione: «A Napoli non c'è da dare scadenze. A Napoli c'è da fare le nottate per definire un piano industriale serio con obiettivi credibili e questa è l'unica soluzione». In serata arriva anche la reazione del Pd che fa sentire la sua voce con un comunicato. «Devono vergognarsi - scrivono i Democratici - Con un volantino travestito da ordine del giorno, il consiglio regionale decide di proporre la riapertura di Macchia Soprana, violando ogni regola di decoro, di buon senso, di rispetto dell'ambiente. L'assessore Romano, incompatibile, incapace di risolvere l'emergenza o proporre una possibile via di uscita, offende le Istituzioni, i principali comuni capoluogo. Lo fa perché l'assessore rappresenta un Pdl, provinciale e regionale, che è debole a Roma e prepotente qui».

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