Task-force anti rivolta, scorte ai camion Asìa
Roghi, barricate, blocchi stradali: ormai da tre giorni Napoli è una città in balia delle proteste antirifiuti. Per almeno quattro ore, tra le 21,30 di martedì e l'1,30 di mercoledì, via Toledo, da piazza Trieste e Trento a piazza Carità, è rimasta in balia dei gruppi organizzati che dai Quartieri Spagnoli riversavano con carriole, cassonetti, teli di plastica, nella strada principale i rifiuti accumulati nei vicoli. Sul selciato è finito di tutto: dalle cassette utilizzate per la frutta e per il pesce a un materasso a due piazze; dai sacchetti ai mobili. Una scena che ieri è finita in rete e ha fatto il giro del mondo grazie ai filmati girati dai reporter, ma anche dai turisti e dai cittadini di passaggio. Per cercare di far fronte alla crisi in prefettura si è tenuta una seduta del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica alla quale con il prefetto hanno partecipato il questore Luigi Merolla; il comandante provinciale dei carabinieri, Mario Cinque e quello della Guardia di Finanza, Giuseppe Grassi. E' stato deciso di attivare un nucleo di pronto intervento dedicato all'emergenza e di potenziare i dispositivi di prevenzione da parte delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e di rafforzare le scorte ai camion dell'Asìa. Al termine De Martino, con un comunicato ha ringraziato le forze di polizia per lo straordinario impegno messo e poi ha lanciato un appello: «Pur comprendendo l'attuale disagio confido nel senso civico dei napoletani perché tengano comportamenti corretti e collaborativi agevolando gli interventi di raccolta dei rifiuti». Ma le proteste non si fermano: ieri pomeriggio alla Riviera di Chiaia sacchetti sono stati lanciati sulla carreggiata rallentando il traffico e provocando un ingorgo. Stessa scena al corso Vittorio Emanuele: auto bloccate.. A Pianura in piazza San Giorgio è entrato in azione un gruppo di manifestanti che ha bloccato la circolazione e poi si è allontanato all' arrivo della polizia. Rifiuti abbandonati e fuga, invece, al Corso Umberto ed in via Duomo, in via Nardones e in via Nicotera. E sono continuati anche i roghi: in via delle Brecce, a San Giovanni, le fiamme hanno danneggiato un' auto prima dell' intervento dei vigili del fuoco. Nel pomeriggio, poi, l' Asìa ha fatto cospargere di disinfettante i grossi cumuli el centro. Preoccupato il presidente della prima municipalità Fabio Chiosi che ha chiesto interventi radicali nei Quartieri Spagnoli: «Il sindaco, cui faccio appello – ha detto - dirotti i camion delle zone dove sta funzionando la raccolta perché, altrimenti, scoppierà una vera e propria rivoluzione». Il presidente di Confcommercio Napoli Pietro Russo a nome degli esercenti si è appallato invece al Presidente della Repubblica: «Ci rivolgiamo al Capo dello Stato affinché solleciti il Governo, la Regione, le Provincie ed i Comuni a superare ogni particolarismo ed a lavorare uniti per superare l'emergenza. La tragedia di Napoli e provincia è un dramma per l'intero Paese: nessuno può chiamarsi fuori». Poi l’allarme: «Molti negozi rischiano di chiudere». Ieri mattina a terra c'era qualche tonnellata di spazzatura in più rispetto al giorni precedente, ma oggi le cose dovrebbero cominciare a migliorare visto che la partecipata del Comune di Napoli ha conferito 150 tonnellate in più di quelle prodotte quotidianamente. I quartieri in peggiori condizioni sono quelli della Municipalità II (Avvocata, Montecalvario, San Giuseppe Porto e Mercato Pendino) dove, complessivamente, ci sono 550 tonnellate di spazzatura in strada. Si tratta delle zone servite dalla Lavajet, azienda appaltatrice di Asia, i cui lavoratori nei giorni scorsi hanno protestato perché non ricevevano lo stipendio: ieri la partecipata ha versato all'impresa 300 mila euro e ai dipendenti è arrivato il 50 per cento delle spettanze. Soldi che, per il momento, non è stato possibile incassare per un disguido bancario. Resta anche aperto il capitolo dello straordinario che finora era stato riconosciuto in maniera forfettaria. In ogni caso i lavoratori, che non si riconoscono in nessun sindacato, si sono impegnati a svolgere regolarmente il servizio. Difficile la situazione anche a San Carlo all'Arena e a Stella: a terra c'è spazzatura per 370 tonnellate. Su una media di 270 -300 tonnellate si attestano, invece, i quartieri occidentali di città, da San Ferdinando a Fuorigrotta e Pianura. Va un po' meglio a Bagnoli dove si effettua la differenziata porta a porta.