La battaglia di Acerra: "Qui i camion non passano"

Alta tensione nel comune del termovalorizzatore
Bruciati due compattatori
22 giugno 2011 - Enrico Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Acerra. Guerra per i rifiuti, sale la tensione ad Acerra per scongiurare lo sversamento nei siti indicati dal presidente della Provincia Luigi Cesaro. Ieri mattina un folto gruppo di manifestanti, il sindaco Tommaso Esposito ed alcuni consiglieri comunali, di cui due aggrappati ai camion, sono stati sollevati di peso dalle forze dell'ordine per consentire il conferimento dei rifiuti all'interno della ditta «ItalAmbiente». Nella notte, invece, due camion che avevano trasportato del tritovagliato all'inceneritore di Acerra sono stati dati alle fiamme da alcuni sconosciuti. I due automezzi, una motrice ed autoarticolato, noleggiati dalla ditta «Ecoservice» di Lacedonia erano parcheggiati dalle 22 in una stradina adiacente ai capannoni della ItalAmbiente. I due autisti si erano allontanati per cenare nella vicina Maddaloni. A mezzanotte sono stati allertati dai vigili del fuoco impegnati a spegnere l'incendio. Accanto ai due automezzi semidistrutti dalle fiamme è stata rinvenuta una bottiglia contenente liquido infiammabile. Sul grave episodio, stanno indagando gli agenti del locale commissariato diretto dal vicequestore Sergio Di Mauro. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, compresa quello di un maldestro furto di carburante o addirittura quella di un possibile raid messo a segno da teppisti. La protesta dei comitati è cominciata alle 10 di ieri quando davanti ai cancelli della società ItalAmbiente per il secondo giorno consecutivo si sono assiepati una cinquantina di manifestanti. Nei capannoni della ditta (al centro di alcune disavventure giudiziarie legate allo smaltimento dei rifiuti) dovrebbero essere stoccate, secondo il piano della Provincia, 7000 tonnellate di immondizia divise equamente tra Fut (frazione umida tritovagliata) e rifiuto indifferenziato. Fino all'arrivo dei manifestanti già avevano conferito 14 tir per un totale di circa 600 tonnellate di rifiuti, altri camion erano in attesa di sversare. A dar man forte ai manifestanti sono giunti, alle 12 circa, i componenti della commissione consiliare Ambiente con il presidente Carlo Elmo che avevano fissato proprio davanti ai cancelli della ditta una riunione. Gli amministratori hanno dapprima effettuato un sopralluogo all'interno dei capannoni e poi si sono riuniti per deliberare. «Ci sono rifiuti umidi da cui fuoriesce del percolato, ora verificheremo se ci sono le autorizzazioni in materia», denuncia il presidente Carlo Elmo non prima di chiedere, a nome della Commissione, al sindaco di adottare un'ordinanza blocca-rifiuti. «Abbiamo già fatto ricorso al Tar ed ora stiamo valutando con l'ufficio legale come adottare una delibera che impedisca lo sversamento», ribatte il sindaco Tommaso Esposito giunto anch'egli davanti ai cancelli della ditta. A chiedere a gran voce l'ordinanza blocca-rifiuti ci sono anche i manifestanti armati di cartelli e di striscioni. In Comune sono convinti che si possa fronteggiare il probabile ed imminente sversamento di 8000 tonnellate di «frazione secca» sulla piazzola numero 2 del sito di stoccaggio posto di fronte all'inceneritore («illegittimo» per la Consiglio di Stato), ma sono pessimisti che invece che si possa fare altrettanto con ItalAmbiente. La tensione è alle stelle quando parte l'ordine di sgombrare il passo per consentire l'ingresso degli 8 camion in attesa da ore. Manifestanti ed amministratori locali vengono più volte sollevati di peso e portati ai lati della strada fino al completamento delle operazioni di smaltimento. Nel pomeriggio un gruppo di cittadini presidia il Municipio in attesa dell'ordinanza che dovrebbe consentire la fine degli sversamenti.

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