Prestigiacomo: il sindaco sbaglia smetta di dire no ai nuovi impianti
Ministro Prestigiacomo, l’emergenza rifiuti in città si aggrava ogni giorno di più e non si intravedono soluzioni all’orizzonte. Napoli è allo stremo e i cumuli continuano a crescere. I cittadini, provocatoriamente, cantano l’inno nazionale davanti alle montagne di spazzatura. Come uscire da questa drammatica emergenza?
«Non posso credere che Napoli si arrenda. Che non riesca a trovare una soluzione per i propri rifiuti. Con la fine della gestione dell’emergenza nel 2009, si era tracciato un percorso finalizzato alla gestione autonoma da parte degli enti locali, come dev’essere, del problema rifiuti. Quel percorso prevede raccolta differenziata, apertura di nuovi siti di discarica e la realizzazione di moderni impianti che trasformano la frazione secca in energia con un positivo impatto per l’ambiente con l’obiettivo a regime di ricorrere alla discarica solo come opzione assolutamente residuale. In Europa funziona così, nel nord Italia funziona così. Dobbiamo impegnarci tutti perché funzioni così a Napoli e in Campania. Pensare che le altre Regioni possano smaltire in eterno rifiuti campani non è sostenibile, nemmeno economicamente». Le decisioni prese finora si sono sempre scontrate contro il «partito dei no».
Il no dei sindaci ai siti di trasferenza, il no delle Province della Campania ad accogliere i rifiuti di Napoli...
«Finora le Province campane hanno collaborato. Ora che la campagna elettorale è finita e che si prefigura un periodo di governo locale stabile, Regione e Comune devono operare con responsabilità per superare ogni criticità. Il ministero dell’Ambiente e il governo nazionale sono pronti ad accompagnare la Campania in questa che possiamo ancora definire una fase di transizione dall’emergenza all’ordinario».
Gli impianti in provincia di Napoli sono saturi e l'invio dei rifiuti fuori regione, al momento, sembra l'unica speranza. È auspicabile la solidarietà nazionale o Napoli deve farcela da sola? «Stiamo discutendo com’è noto da settimane per ricercare soluzioni che siano accettabili per tutti. Non è facile».
Ma la nuova emergenza rifiuti è tutta colpa della Lega o ci sono altre responsabilità?
«La Lega non c’entra niente. Non si possono sempre incolpare gli altri per responsabilità che sono soprattutto proprie. Troppo comodo».
Nonostante la crisi, la nuova amministrazione comunale è decisa a non realizzare il termovalorizzatore a Napoli mentre la Regione ha già avviato il bando.
«Incontrerò a breve il sindaco di Napoli per confrontarmi sul problema. È bene però che si sappia che la città, producendo giornalmente tonnellate di rifiuti, ha la responsabilità di smaltirli e se non si vogliono gli impianti che sono presenti in tutta Europa e, ribadisco, nel nord italia, e che convivono magnificamente con elevati livelli di raccolta differenziata da cui Napoli è ancora lontana, bisogna indicare alternative realistiche e praticabili».
Il ministro La Russa, in un'intervista al Mattino, ha accusato il ministero dell'Ambiente di aver ostacolato il lavoro dei militari che erano impegnati a pulire Napoli.
«L’abbiamo letto e, sinceramente, non abbiamo capito a cosa si riferisse. Forse lo hanno informato male».
È favorevole alla dichiarazione dello stato di emergenza in Campania per l'emergenza rifiuti?
«Sinceramente no, l’Europa non ce lo permetterebbe e sarebbe la certificazione di una nuova sconfitta».
Ritiene che sia praticabile un ritorno in campo della Protezione civile con poteri speciali per aprire nuove discariche, come auspicato da più forze politiche?
«I commissari nominati ai sensi dell’ultimo decreto approvato in Parlamento hanno proprio questi poteri: devono esercitarli».
Al di là dell'atteggiamento della Lega rispetto al decreto rifiuti, ritiene che dopo Pontida ci dobbiamo aspettare un governo a trazione sempre più nordista?
«Direi proprio di no. Ci dobbiamo aspettare un governo del paese, che guarda con attenzione al sud. Oggi pomeriggio al Senato il premier ha dedicato al Mezzogiorno uno dei passaggi più incisivi del suo intervento affermando che si attuerà il piano per il sud con una precisa e serrata tabella di marcia e con l’obiettivo di avviare entro la fine della legislatura gli 8 interventi prioritari che prevede il piano. Che naturalmente si aggiungeranno alle misure previste nel decreto sviluppo come il bonus assunzioni per il sud».
È favorevole alla mozione antileghista che i parlamentari campani del Pdl stanno preparando per difendere gli interessi del Sud?
«Io credo che in questa fase non dobbiamo impegnarci con mozioni contro qualcuno ma piuttosto per azioni a sostegno della crescita economica e dell’occupazione. Questa è la linea del governo che condivido profondamente».
La mozione potrebbe diventare bipartisan ed essere estesa ai parlamentari di altre regioni. Si rischia la resa dei conti?
«Il voto sul decreto sviluppo ha dimostrato che si sbagliava chi confidava in fantomatiche divisioni all’interno della maggioranza».