De Magistris: pronti a sbrigarcela da soli

Passati i 5 giorni: piano bis: accordi diretti con altre città. "Ce la faremo, malgrado i clan"
22 giugno 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Traballa l’intesa istituzionale con Provincia e Regione. A Palazzo San Giacomo serpeggiano grossi dubbi sulla reale volontà, non tanto del governatore Stefano Caldoro, ma dei rappresentanti delle Province di Caserta, Benevento e Avellino di volere aiutare Napoli. Così il sindaco Luigi de Magistris batte i pugni sul tavolo e rilancia. Pronti a fare da soli, pronti a togliere la spazzatura da terra in maniera autonoma. Una sfida, la seconda dopo quella dei 5 giorni ormai persa, che dimostra il coraggio del primo cittadino nell’assumersi le responsabilità che la situazione richiede. Basterà? E cosa intende de Magistris quando insiste sulla possibilità di una Napoli capace di fare da sola in tema dei rifiuti? Nella sostanza de Magistris è convinto che si possano mettere in pista in pochi mesi gli impianti di compostaggio, almeno 3, grazie al patto con gli industriali pronti a investire sulla materia. Il secondo step è la raccolta differenziata allargata, ma soprattutto il sindaco punta a siglare accordi diretti con città solidali con Napoli chiedendo una autorizzazione specifica alla Regione. Tutto questo non esclude l’opzione di spedire i rifiuti fuori dall’Italia, che al momento appare la scelta più facilmente percorribile almeno per superare la crisi attuale. Questo il quadro nel quale si sta muovendo Palazzo San Giacomo: «Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città» si legge in una nota a firma del sindaco. «Quando parlo di certi ambienti - sottolinea ancora de Magistris - non escludo ovviamente il crimine organizzato perché non può sfuggire il dato che in alcune zone la raccolta dei rifiuti è stata possibile, mentre in altre no. Per questo, sono stati segnalati episodi oscuri verificatisi negli ultimi giorni ed è stato disposto un maggiore controllo a garanzia dei mezzi preposti alla raccolta dell’immondizia». Dal j’accuse alle forze oscure a quello che di profilo come un vero e proprio strappo istituzionale: «Se il Governo, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa, i cittadini e l’amministrazione agiranno di conseguenza. Il sindaco, il vicesindaco Tommaso Sodano e tutta la Giunta stanno già lavorando ad un piano alternativo fondato sull’autonomia della città che, senza se e senza ma, deve essere – e lo sarà - pulita dai rifiuti, anche per attuare quanto stabilito dalla prima delibera approvata in Giunta in merito all’estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio cittadino». In realtà la cifra politica del tavolo interistituzionale Comune-Regione-Provincia sta nel documento del 4 gennaio siglato a Palazzo Chigi. Gianni Letta e Stefania Prestigiacomo da un lato, dall’altro l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino, il presidente della Regione Stefano Caldoro e quello della Provincia Luigi Cesaro. Ebbene quell’accordo, nove punti, è stato concretamente attuato solo dal Comune. Con l’attuale sindaco che ha dato il via libera all’apertura di un sito di trasferenza e messo mano alla questione della differenziata con una delibera, la prima del suo mandato. Morosa è la Provincia che non ha dato nessun indirizzo sui siti dove sversare. La Regione è bloccata dalla sentenza del Tar Lazio e dal mancato varo del decreto sbloccaflussi per inviare la spazzatura fuori dalla Campania. Di qui la volontà di Palazzo San Giacomo di non finire stritolato in un meccanismo nel quale non si riconosce e che deve subire. Intanto la prima opera di mediazione del presidente del consiglio comunale Raimondo Pasquino prende corpo. Il presidente ha riunito tutte le forze politiche e ha formulato un appello - condiviso all’unanimità - al capo dello Stato Giorgio Napolitano nel quale si chiede al Presidente di intercedere perché il governo emani il decreto sbloccaflussi: «Signor Presidente - si legge nell’appello - ci rivolgiamo a Lei in quanto ha più volte dimostrato e dichiarato di avere particolarmente a cuore l’interesse della città di Napoli. Le strade della nostra città versano in condizioni disperate, come è anche ampiamente documentato da molteplici servizi giornalistici. Quello che è stato meno ricordato è, invece, il complicato meccanismo di competenze e responsabilità dei diversi Enti in materia rifiuti». «L’Amministrazione appena insediatasi ha sollecitato la costituzione di un tavolo istituzionale presso la Prefettura per arginare l’emergenza già nel breve termine ma, perchè sia efficace, è necessario l’intervento, con decreto legge, del Governo affinché si permetta il trasferimento fuori regione dei rifiuti, principalmente quelli che giacciono da giorni nelle nostre strade. Le chiediamo, quali Consiglieri dell’assemblea cittadina, di sollecitare il Governo circa la gravità delle conseguenze di questo rinvio che, senza alcuna esagerazione, può portare ad una vera situazione di emergenza sanitaria ed economica nella terza città della Nazione».

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