Fuga dai cdr, arriva l’Esercito

La Fibe lascia gli impianti, subentra il Genio militare: corsi di formazione
31 maggio 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

I punti Sarà l’Esercito a gestire gli impianti di cdr: lo ha annunciato Guido Bertolaso subito dopo il vertice napoletano con Berlusconi. E il presidente ha, a sua volta, ribadito: «Su Chiaiano non faremo marcia indietro». «Il genio militare è già a Napoli e si sta addestrando», ha spiegato il sottosegretario rispondendo a una domanda dei giornalisti. E infatti qualche ora prima il ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, aveva autorizzato l’impiego di personale militare particolarmente qualificato. In campo scenderanno 32 tra ufficiali e marescialli pronti a lavorare al coordinamento generale e all’amministrazione degli impianti, garantendo il funzionamento 24 ore su 24. Un modo per superare l’ostacolo creato dalla Fibe. L’azienda del gruppo Impregilo, attualmente nel mirino di due inchieste della magistratura, ha manifestato l’intenzione di ritirare al più presto il personale dai sei cdr attualmente in funzione in Campania. Quella dell’Esercito sarà una gestione, a quanto pare, di non lunga durata visto che i capannoni di Giugliano, Caivano, Santa Maria La Fossa, Casalduni, Pianodardine, Battipaglia e Tufino (quest’ultimo sotto sequestro) non serviranno più a produrre combustibile da rifiuti, ma ospiteranno le vasche di compostaggio. Sarà così superato definitivamente uno dei punti più controversi del precedente sistema di lavorazione, quello che tanti problemi ha creato a tutti i commissari, incluso lo stesso Bertolaso. Gli impianti non hanno mai prodotto materiale in linea con le norme italiane ed europee, come hanno sostenuto i pm in più indagini. E i cosiddetti impianti di cdr (combustibile da rifiuti) hanno tirato un brutto tiro anche a Berlusconi che è inciampato in un lapsus definendoli «centri dei rifiuti». Ma il piano presentato ieri a Napoli dal presidente del consiglio non riguarda certo solo i vecchi capannoni, anzi si è arricchito di nuovi particolari rispetto alla seduta del consiglio dei ministri che si è tenuta in città il 21 maggio. Al summit hanno partecipato i ministri Roberto Maroni e Stefania Prestigiacomo; il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti; il supercommissario Gianni De Gennaro; il governatore Antonio Bassolino, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e quelli degli altri capoluoghi, i prefetti e i presidenti delle cinque province. Poi il premier ha incontrato i responsabili delle forze dell’ordine. Al termine l’annuncio di un piano in quattro punti: discariche, termovalorizzatori, raccolta differenziata e cdr. Un piano complesso che si svilupperà in più fasi, partendo, appunto dalle discariche. «È il meglio che si può fare e sarà attuato nel giro di tre anni», ha detto infatti il presidente. E ancora: «Dobbiamo trovare delle discariche per smaltire le settemila tonnellate che si producono ogni giorno e il decreto ne individua di nuove». Alla fine, una conferma: «Chiaiano si farà. Tutte le nostre relazioni tecniche ci indicano che la cava è adeguata. Se si deciderà di aprire l’area sarà dichiarata zona militare, difesa da soldati e chi si opporrà alla gestione della discarica sarà perseguito come persona che ha commesso un reato». Parole dure che immediatamente hanno messo in allarme i comitati che avevano accettato la mediazione di Bertolaso nominando dei propri tecnici con il compito di seguire i rilievi destinati a stabilire l’idoneità del luogo. Rilievi che nelle parole del premier appaiono di esito già certo. Ma Bertolaso appare subito più cauto e spiega: «I tecnici dell’Arpac stanno facendo un ottimo lavoro insieme con quelli del commissariato». Dopo le discariche bisognerà avviare i termovalorizzatori, per completarli ci vorranno tre anni e contemporaneamente dovrà decollare la raccolta differenziata: «In Campania ci sono città anche piccole dove ci sono situazioni ottimali, con una raccolta differenziata al 73%. Dobbiamo dispiegare un’attività capillare e lavorare a un piano particolare su questo punto, utilizzando anche in maniera massiccia i volontari. Un ruolo importante lo avranno le scuole e i mezzi di comunicazione, perché è importante anche economicamente fare del residuo dei rifiuti un momento di guadagno». E l’arrivederci arriva con un’assicurazione: «Lavoreremo intensamente, faremo presto».

 

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