Il sindaco di Napoli contro i diktat della Lega si ritrova alleati il governatore e i presidenti delle province di centrodestra

Il fronte bipartisan dei rifiuti

Mentre Calderoli scrive a Caldoro: «Quel decreto l'ho bloccato io»
18 giugno 2011 - Franco Insardà
Fonte: Liberal

Luigi De Magistris temeva di essere lasciato solo da Governo, Regione e Provincia a fronteggiare l'emergenza rifiuti a Napoli. In effetti il vento di Pontida sta soffiando sui rifiuti napoletani, ma il sindaco deve registrare una ribellione contro il governo dei vertici del Pdl regionale e dalle istituzioni. Il governatore Stefano Caldoro va giù duro: «Se quella della Lega è una posizione politica, è inaccettabile. Il decreto rifiuti ha già 15 giorni di ritardo, ogni giorno in più è un problema. Dobbiamo guardare alla realizzazione del ciclo completo e farlo in velo-cita, prima o poi usciremo da questo dramma con una piena intesa istituzionale». Il primo cittadino si è detto molto soddisfatto «del metodo di lavoro e dei ritmi che abbiamo impresso sulla questione rifiuti, abbiamo fatto in 4 giorni quello che non si è fatto in 10 anni di amministrazione Iervolino. Il Governo si è lavato le mani come Ponzio Pilato. Ci auguriamo che Berlusconi, superata Pontida, possa considerare che Napoli è la terza città d'Italia».
Dal fronte padano arriva la replica del ministro Roberto Calderoli: «Caro governatore Cal-doro sul decreto legge sui rifiuti l'unico ad essere colpevole sono io. E sono onorato di aver fermato quel decreto legge». In perfetto stile pre-Pontida Calderoli aggiunge: «Inaccettabile, pertanto non è la posizione politica assunta dalla Lega», ma secondo il ministro «inaccettabile, viceversa, è che in tutto il resto del mondo e in tutto il resto del Paese ciascuno si debba fare carico dei rifiuti che produce e solo Napoli non lo faccia...». Intanto, secondo le stime dei tecnici dell'Asia, sono circa duemila le tonnellate di spazzatura nelle strade di Napoli e il nuovo presidente, Raphael Rossi, 37 anni, piemontese, esperto impegnato da anni sul versante dei rifiuti e della differenziata, ribadisce: «La situazione è grave a causa del mancato decreto del governo». Nel vertice in prefettura con Comune, Provincia e Regione, con il prefetto Andrea De Martino, il vicesindaco di Napoli e titolare della delega all'Ambiente, Tommaso Sodano, l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano, il presidente della Provincia Luigi Cesaro con l'assessore all'Ambiente Caliendo, si cercano situazioni temporanee per affrontare l'emergenza. «Tra martedì e mercoledì parte dei rifiuti partenopei potrebbe essere spedita nelle Marche», ha detto l'assessore regionale all'Ambiente Romano al termine del vertice.
Insomma per il sindaco Luigi De Magistris e la sua giunta, formata da 12 assessori dei quali quattro donne e insediatasi giovedì, la grana rifiuti è li, grande come una montagna che dovrà essere rimossa. De Magistris va avanti per la sua strada, quella annunciata in campagna eletto- rale, e punta sulla raccolta differenziata porta a porta che, ha dichiarato, partirà in altri tre quartieri entro 90 giorni. La prima delibera di giunta, preparata dal vicesindaco Tommaso Sodano, in sostanza, oltre a una serie di provvedimenti per incrementare la differenziata, ha stabilito che a Napoli non sarà costruito un termovalorizzatore. Secondo Sodano l'inceneritore «è inutile e col piano lo dimostreremo».
Intanto, come aveva detto durante i ballottaggi De Magi-stris, è stato eletto presidente del Consiglio comunale il professor Raimondo Pasquino, rettore dell'Università di Salerno e candidato a sindaco del Terzo Polo. Una scelta che, come dice a libera! lo stesso Pasquino, «va in una direzione nuova della politica, perché dal '93 a oggi la presidenza del Consiglio è stata appannaggio della maggioranza. E le critiche dei quattro gruppi del Pdl che chiedevano una vicepresidenza, preoccupati solo di occupare cariche, sono un modo vecchio di fare politica che non ci appartiene. Abbiamo colto il segnale positivo del sindaco e della maggioranza». Lo stesso leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, augurando «buon lavoro a Raimondo Pasquino per il ruolo istituzionale di grande importanza che è stato chiamato a ricoprire da un'ampia maggioranza di consiglieri comunali di Napoli», ha sottolineato come l'aver «scelto un esponente dell'opposizione, già candidato delTerzo Polo è un primo significativo segnale di quella distensione tra le parti politiche che si rende necessaria per affrontare seriamente gli enormi problemi di Napoli e dei napoletani».
Su tutto i rifiuti, con l'sos lanciato anche le altre quattro province della regione. Impianti in tilt per il sovraccarico, cumuli di immondizia maleodoranti un po' ovunque, roghi dolosi e proteste degli abitanti. Caldoro ha confermato: «Tre Province hanno confermato la loro non auto- sufficienza, le altre due hanno annunciato che tra due settimane avranno gli stessi problemi. È il tema dell'incontro tra le istituzioni in Prefettura. L'importante è che ci sia un tavolo comune e si lavori tutti insieme. Anche il professor Pasquino sottolinea quanto «sia positivo un tavolo permanente, formato da Regione, Provincia e Comune, per affrontare e risolvere i nodi legati alla raccolta della spazzatura». Il governatore Stefano Caldoro ha, comunque, sollecitato un intervento rapido da parte governo, non escludendo la possibilità che siano «le stesse Province e i Comuni a chiedere alla Regione di comunicare al governo la richiesta di stato di emergenza». In agitazione anche i vertici campani del Pdl, convocati dal coordinatore regionale e dal vicevicario, Nicola Cosentino e Mario Landolfi, alla presenza del governatore Stefano Caldoro e dei presidenti delle Province di Napoli, Salerno e Avellino, Luigi Cesaro, Edmondo Cirielli e Cosimo Sibilia. La linea emersa è molto chiara: «Chiediamo un immediato incontro con i capigruppo del Pdl di Camera e Senato e con lo stesso presidente del Consiglio, cui rappresenteremo tutta la nostra delusione per le mancate risposte del governo e del Parlamento alle richieste della Campania». Va oltre Edmondo Cirielli, deputato del Pdl e presidente della provincia di Salerno: «Sono pronto a lasciare il Pdl e a iscrivermi al gruppo misto alla Camera, se il Consiglio dei ministri non emanerà il decreto per in Campania e non darà risposte al territorio. II governo aveva preso un impegno preciso e non può, per colpa dei ricatti della Lega, penalizzare anche la provincia di Salerno che negli anni ha accolto i rifiuti napoletani dando la disponibilità ad aprire ben tre discariche, ha rinunciato a versare i rifiuti, così come d'accordo, ad Avellino e Benevento, sopportandone gli oneri economici, oltre ad aver accettato la costruzione di un termovalorizzatore. II governo non può, contrariamente a quanto ha sempre affermato, punire una provincia virtuosa, come Salerno, quarta in Italia per raccolta differenziata, accomunandola alla città di Napoli».
L'amministrazione guidata da Luigi De Magistris si trova ad affrontare anche la questione dell'approvazione del bilancio di previsione entro la fine di giugno. Secondo il presidente del Consiglio comunale ci sono «tutti i presupposti per lavorare bene innanzitutto per approvare il bilancio entro il 30 giugno». De Magistris ha anche annunciato la riduzione delle aziende partecipate comunali e i Consigli d'amministrazione, la chiusura al traffico di importanti aree della città e il rafforzamento dei fondi per la cultura. Ha avviato la diretta web di tutti i Consigli comunali, l'eliminazione delle auto blu per gli assessori e i dirigente, che saranno dotati di bici elettriche e l'utilizzo dell'acqua del rubinetto con l'apertura di fontanelle pubbliche. «Non si tratta di demagogia - commenta Pasquino - all'Università di Salerno si beve acqua dalle fontanelle. Rettore in testa». E se da una parte la città si trova ad affrontare problemi così grandi il Pdl in Consiglio comunale pensa bene di diversi in quattro gruppi: Pdl Napoli, Pdl, "Liberi per il Sud" e "Iniziativa responsabile". Su tutto anche sui rifiuti regna l'ironia e il sarcarsmo partenopeo interpretato da un cittadino che su una montagna di rifiuti non raccolti ha piantato un tricolore con la scritta "Viva l'Italia". Con buona pace dei padani riuniti a Pontida. Il governatore, Stefano Caldoro e il sindaco De Magistris, nelle prossime settimane andranno insieme a Bruxelles per chiedere lo sblocco dei 150 milioni di euro fermi per la procedura di infrazione avviata nei confronti dell'Italia per l'emergenza rifiuti a Napoli

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