«Così difendo Riciclandia e l’ambientalismo dei fatti»
Nonostante le vetero.critiche
Negli ultimi anni c’è stata una decisa, incisiva evoluzione del concetto di ambientalismo, passando da una visione molto più estremistica e integralista a una più realistica e pragmatica, sul modello tedesco, fatta di azioni concrete e risolutive. Tutto ciò, per fortuna, è avvenuto anche in Irpinia e in particolare ad Avellino, ed è stato possibile grazie al superamento di alcuni personaggi che, nel recente passato, hanno rappresentato un macigno culturale e ideologico, che tanto ha nociuto alla città. Le loro idee vetuste e ingessate, la loro chiusura mentale, la convinzione che ciò che fanno gli altri è sempre sbagliato e inutile, mentre ciò che essi pensano è sempre giusto e illuminante, hanno rappresentato il fallimento di quella loro parziale idea di ambientalismo in questo territorio. Fallimento testimoniato anche da risibili consensi elettorali che alcuni esponenti di questo ambientalismo d’epoca hanno conseguito nelle competizioni amministrative locali, bocciati impietosamente dal sempre attento, avveduto e saggio popolo avellinese. Con tenerezza oggi assistiamo ancora a qualche pronunciamento ecologista emanato da qualche esponente di questo autoreferenziale gruppo, nella ricerca della testimonianza di una propria esistenza ancora in vita nella politica locale che però, ormai inesorabilmente, li ha accantonati e fatti passare alla storia come i disfattisti del passato. Perché oggi, orgogliosamente, assistiamo a un’intera città proiettata verso un futuro ecologista, sempre più ambizioso e rigenerante, cui guarda con ottimismo e speranza.
E sono questi forti sentimenti provenienti dalla popolazione locale, maturati attraverso la conquista di una nuova stagione ambientalista, che esortano noi amministratori a profondere un impegno sempre maggiore per consolidare Avellino quale gioiello ecologico, in cui si è trasformata in questi ultimi anni. Grazie all’impegno e all’energia che ogni nostro concittadino, sulla scorta della politica dell’amministrazione, ha profuso per rendere la città sempre più ecosostenibile, abbiamo ottenuto nel campo ambientale successi che ci hanno proiettato verso risultati finora impensabili. Siamo al settimo posto in Italia tra i capoluoghi più ecocompatibili, al quarto posto per percentuali di raccolta differenziata, abbiamo avviato una vera e propria rivoluzione energetica nel nostro capoluogo ed abbiamo ampliato notevolmente le aree verdi fruibili in città. Tutta Italia studia le nostre eccellenze verdi e anche parte dell’Europa (Belgio, Cipro, Grecia, Portogallo, Repubblica di Macedonia Romania, Spagna, Turchia), rimane piacevolmente meravigliata da quello che una orgogliosa città del Sud riesce a realizzare in campo ambientale, tanto da chiederci di guidare un network internazionale che possa concorrere all’aggiudicazione di finanziamenti dell’Ue. A questo punto, poco importa che qualche vetero ambientalista non si accorga di questo. La città è soddisfatta dei notevoli risultati ambientali finora conseguiti, che ci hanno fatto ritagliare un ruolo da protagonista nel campo. Il successo dell’amministrazione è il successo di una intera comunità, orgogliosa di sentirsi avellinese e di poter essere considerata riferimento in Italia e in Europa. Ed è questa la vera rivoluzione ambientalista che localmente si è registrata. Siamo passati uno sparuto gruppo di pseudo dotti che dissertava e pontificava di ambiente, senza mai fornire una soluzione, a una più diffusa cultura ecologista che ha interessato ogni cittadino nella consapevolezza che ambiente migliore, significasse vivibilità migliore per se e per i propri figli. In questo modo tutti i cittadini sono stati coinvolti ed esortati a collaborare per ottenere un livello maggiore di qualità della vita, di cui potersi sentire artefici e protagonisti, e di cui poter essere fieri. E anche «Riciclandia» che, a qualcuno, potrebbe sembrare una inutilità, rappresenterà un ulteriore conquista avellinese. Un luogo, innanzitutto, che segna la fine del fenomeno del Nimby (not in my back yard) per passare al Pimby (please in my back yard). Una cittadella del divertimento e del riciclo, che testimonia anche l’integrazione urbana di centri di raccolta ambientale in zone antropizzate. Certo, non parliamo di una rivoluzione copernicana, ma sicuramente di una realizzazione che nel suo genere è assolutamente unica. Inoltre, insieme a «Riciclandia» è in progettazione con l’iniziativa «Avellino Cresce» (Centro di Raccolta, Educazione e Sviluppo della Cultura Ecologica), un altro centro di raccolta altamente innovativo che soddisferà tutte le esigenze della raccolta differenziata locale. Questo è quello che la nostra città merita e per il quale l’amministrazione è impegnata quotidianamente, convinta che non bisogna cullarsi sugli allori, che bisogna lavorare per migliorare sempre di più, ma consapevole che oggi, in campo ambientale, Avellino e gli avellinesi, con orgoglio e soddisfazione, sono sempre più al centro dell’Europa. * Assessore all’Ambiente del Comune di Avellino