Sale la tensione a Macchia Soprana: «È una crisi montata ad arte»

E i comitati tornano alla carica: "Fiumi di percolato nei boschi, chi sono i responsabili?"
19 giugno 2011 - Vittorio Moccia
Fonte: Il Mattino Salerno

SERRE. Se l’emergenza rifiuti si concretizzasse, Macchia Soprana rimarrebbe l’unica discarica alternativa in provincia. Altre non ce ne sono, almeno non autorizzate. Se il sito venisse riaperto, si aggiungerebbero altre 150mila tonnellate di spazzatura alla montagna di rifiuti già esistente. «L’emergenza rifiuti è una crisi montata ad arte», dice Palmiro Cornetta, sindaco della cittadina degli Alburni che dal 2006 paga un prezzo altissimo. Milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da Salerno, ma anche da Napoli e provincia, e forse anche da altre regioni d’Italia, sono state stipate nelle quattro vasche all’interno del sito, là dove nel 2006 c’era un bosco. Secondo alcune testimonianze, durante l’opera di disboscamento, per accelerare i tempi di realizzazione dell’impianto di discarica, i tronchi degli alberi vennero tagliati, lasciati lì e sotterrati. Per queste grandi opere di trasformazione del territorio, al Comune di Serre spetterebbero 5 milioni di euro, detti di ristoro ambientale. Soldi che, pur finanziati dal ministero dello Sviluppo economico, nelle casse del Municipio non sono mai arrivati. E ora si affaccia l’ipotesi secondo cui il Comune «dovrebbe essere sollevato dall’incarico di soggetto attuatore del cosidetto ristoro ambientale». Secondo Cornetta, infatti, una dichiarazione del genere sarebbe stata verbalizzata alcune settimane fa durante una riunione al ministero dell’Ambiente. «Da fonti ufficiose - dice - ho saputo che è stata verbalizzata una dichiarazione dell’assessore regionale Giovanni Romano che, nel corso di un incontro al ministero, avrebbe detto che il Comune di Serre dovrebbe essere sollevato da questo incarico e che dovrebbe essere, invece, la Provincia di Salerno a gestire i soldi del ristoro. Niente di più assurdo. Anche perché forse l’assessore non sa che è una decisione, questa, che non può prendere lui unilateralmente». Per Cornetta l’emergenza rifiuti si gioca sul piano politico. E commenta così la reazione del presidente Cirielli che ha minacciato di lasciare il Pdl dopo il veto della Lega Nord al decreto rifiuti: «Questo è il risultato della politica provinciale. Ognuno merita le conseguenze politiche da parte dei proprio partner e loro sono stati traditi dal Carroccio che gli ha dato il bel servito». Intanto, a distanza di quattro mesi dalle riprese video dell’ultimo fiume di percolato immortalato e pubblicato su YouTube, parla Baldassarre Chiaviello, presidente dal 2006 del comitato popolare «Serre per la vita» nonché professore di pedagogia e preside del liceo scientifico di Eboli: «Ci alzavamo molto presto la mattina per inoltrarci nel bosco e per scoprire se era vero o meno il fiume di percolato fino a quando lo abbiamo visto con i nostri occhi. Il video adesso è on line, visibile da tutti. Quello che c’è da chiarire - conclude Baldassarre - è chi e come ha costruito la discarica e che tipo di rifiuti speciali ci ha sversato. Soprattutto, bisogna individuare i colpevoli che hanno fatto finta di controllarla».

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