«Ce la faremo anche senza Roma ma ora ciascuno faccia la sua parte»

De Magistris si dichiara ottimista ed esclude nuovi siti di trasferenza
"L'Asìa lavora a tempo pieno"
19 giugno 2011 - Livio Coppola
Fonte: Il Mattino

«Napoli ripulita entro 4-5 giorni». Il sindaco di Napoli sul fronte rifiuti va avanti per la sua strada, senza cedere il passo al pessimismo. La situazione nelle strade di tutta la provincia in queste ore resta difficile, ma per Luigi De Magistris il problema è risolvibile, e in tempi relativamente brevi. A patto però, dice lui, che «tutte le istituzioni facciano la loro parte», con particolare riferimento allo stallo del governo a Roma sul decreto che deve sbloccare i flussi extraregionali. Il sindaco, intervenendo alla convention del Pd del Teatro Nuovo, ha affrontato in primis il tema stringente della spazzatura in strada. Su questo ha puntualizzato che l’Asìa lavorerà a tempo pieno, senza la necessità, per ora, di allestire nuovi siti di trasferenza nel territorio cittadino. «Napoli non avrà un aumento dei siti di trasferenza - ha spiegato il primo cittadino - La raccolta è ripresa nella notte e andrà avanti anche domani (oggi per chi legge, ndr) e intanto i rifiuti delle strade di Napoli vengono portati soprattutto nel termovalorizzatore di Acerra, poi a Caivano e in parte nei centri di raccolta che l’Asìa aveva già, ma non erano partiti. Se tutto va come deve andare, Napoli sarà tutta pulita entro martedì, o entro 4 o 5 giorni». A controllare la situazione da vicino è ovviamente il vice-sindaco Tommaso Sodano, che in giornata accerterà la disponibilità degli impianti a ricevere rifiuti extra anche nelle ore pomeridiane e serali. Chiaramente la situazione di Napoli è connessa strettamente a quella di molti comuni dell’hinterland, ma su questo De Magistris fa una netta separazione di competenze: «Per il territorio provinciale occorre chiedere al presidente Cesaro perché io faccio il sindaco di Napoli - ha precisato - Ma ho letto gli ultimi dati e se va come deve andare il problema si risolve anche in provincia». Si lavora per scongiurare l'emergenza in strada, dunque, ma altra cosa è il possibile «stato di emergenza» che la Campania sarà costretta a chiedere nel caso da Roma non arrivino risposte in merito al Decreto sui trasferimenti di rifiuti fuori regione. Da qui la stoccata di De Magistris: «Tutti si devono assumere le proprie responsabilità e se ognuno facesse la sua parte non ci sarebbe bisogno dello stato di emergenza. Il Comune l’ha fatto e lo sta ancora facendo anche in modo coraggioso. La Regione agisce in base ai poteri che ha e il Governo fare un decreto che invece non fa. Ma su questo sono abbastanza sfiduciato. Noi però dovremo essere pronti ad ogni prospettiva». Tra le prospettive però continua a non esserci il termovalorizzatore di Napoli est, su cui il no è definitivo: «Gli interessi sono enormi, ma noi dovremo essere più forti». Spazio ancora di più alla Differenziata, allora: «Sono sicuro - chiude il sindaco - che con la partecipazione dei napoletani possiamo raggiungere obiettivi superiori a quelli che abbiamo indicato. Parliamo di misure, dal porta al porta in sei quartieri al compostaggio, che dal mio punto di vista rendono Napoli autosufficiente qualora ci fossero altre crisi e Governo e Regione non facessero la loro parte».

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