Berlusconi va avanti sì alla Superprocura

Chiaiano è ok, useremo la forza dello stato
31 maggio 2008 - Paolo Russo
Fonte: Il Mattino

Tre falle nel piano, Berlusconi le sigilla: avanti tutta, nessuna virata. Nove giorni dopo il varo del decreto salva-Campania, il premier torna a Napoli e trova 63mila tonnellate di immondizia in più, i bagliori della guerriglia di Chiaiano e una maxi-inchiesta della magistratura. Tre imprevisti e altrettante polemiche da affrontare. Il presidente del Consiglio non torna indietro. Le dieci discariche previste si faranno, compreso Chiaiano dove «se necessario sarà usata la forza dello Stato». I primi quattro siti saranno aperti entro dieci giorni. Si farà la Superprocura per i reati ambientali. Arriverà l’Esercito a gestire gli impianti rimasti senza dirigenti dopo l’inchiesta, e «in tre anni», come promesso in occasione del Consiglio dei ministri del 21 maggio scorso a Napoli, la crisi sarà definitivamente risolta. Del decreto non si modifica una virgola. Ieri, un tagliando volante alla macchina appena messa in moto. Con una stoccata riservata «all’ordine giudiziario». La Superprocura. «Secondo noi - dice Berlusconi - non esistono profili di incostituzionalità nel decreto presentato dal governo sui rifiuti. È un giudizio fondato sul parere di autorevoli costituzionalisti». Nulla da eccepire, secondo il premier, se si affida al procuratore della Repubblica di Napoli la competenza per tutti i reati in materia di ambiente e rifiuti che si commettono in Campania. «Un ordine dello Stato - ha aggiunto il premier - non può vivere in un empireo e pensare alle leggi come a un moloc assoluto. Le leggi devono essere adattate per far vivere meglio i cittadini e consentire loro di aumentare i propri diritti. Questa la risposta alle polemiche e al documento di 70 magistrati napoletani che indica profili incostituzionali nella Superprocura. Nessuna limatura al decreto, e nemmeno all’articolo 3 che definisce le «nuove competenze dell’autorità giudiziaria», e sul quale l’opposizione, con il Pd e l’Idv, chiede correzioni. L’inchiesta. Mentre Berlusconi blindava in Prefettura il piano e i poteri del sottosegretario Guido Bertolaso, intanto in Procura a Napoli proseguivano gli interrogatori degli arrestati (25) dell’inchiesta chiamata «Rompiballe» con riferimento alle ecoballe con il trucco, e che ora sta complicando l’avvio del piano. «È stato scritto e detto - dice Berlusconi - di un’inchiesta a orologeria, uscita quattro mesi dopo la richiesta del Gup e il giorno prima dell’entrata in vigore del nostro decreto. Ci ha creato difficoltà e poteva demotivare persone che per fortuna lavorano con passione e entusiasmo». La soluzione? A gestire i sette Cdr sarà il genio militare. Accanto a premier c’è il sottosegretario. I due si guardano: «Bertolaso è un uomo vero - dice Berlusconi - e non si è fatto intimidire nè demotivare come poteva accadere se non fosse stato la persona che è e che abbiamo la fortuna di avere nel nostro governo». Le proteste. Sugli appunti la frase chiave, il premier la pronuncia con occhio severo: «Non succederà più che lo Stato faccia ancora passi indietro: troppe volte decisioni assunte non sono state imposte da organi democraticamente eletti. Mai più piccole minoranze bloccheranno opere pubbliche. In passato c’è stata una pericolosa avventura nell’anarchia». A Chiaiano, come negli altri nove siti, se necessario si ricorrerà alla forza pubblica per aprire le discariche. «A differenza del passato - dice Berlusconi - si deve sapere che noi siamo convinti che è nostro preciso dovere che lo Stato faccia finalmente e definitivamente lo Stato». E ringrazia le forze dell’ordine e i vigili del fuoco. Immediata la risposta da Chiaiano. I comitati hanno subito definito «sconcertanti e irresponsabili». «Se quella di Berlusconi è una provocazione per gettare benzina sul fuoco - aggiungono - allora casca male. La mobilitazione continua con convinzione e grande senso di responsabilità». I tempi. Avanti tutta, schivando inchieste, polemiche e proteste. Anche quelle che hanno accolto l’arrivo del premier in Prefettura: slogan e striscioni da parte di un gruppo di ex detenuti indultati e del parlamentare dell’Idv Franco Barbato. Nel vertice, invece - allargato oltre che al sindaco di Napoli Rosa Iervolino, al governatore Antonio Bassolino e ai cinque sindaci dei capoluoghi e ai presidenti delle Province - piena condivisione e collaborazione con l’opposizione. Berlusconi alla fine della riunione, accanto ai ministri dell’Interno Roberto Maroni, dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, al sottosegretario Paolo Bonaiuti, al capo della Polizia Antonio Manganelli e al commissario per l’emergenza rifiuti Gianni De Gennaro, sorride e riconferma: «Sarò qui ogni settimana». Obiettivo tre anni. Finora sono trascorsi solo dieci giorni. Roventi.

 

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