La cità brucia Roghi e barricate allarme sanitario

Xassonetto rovesciati, cumuli e misami
Con il caldo arriva il pericolo salmonella
19 giugno 2011 - Silvio B. Geria
Fonte: Il Mattino

Napoli brucia. Nella notte di venerdì sono stati circa 31 gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme appiccate ai cumuli di rifiuti. Le zone maggiormente colpite sono Scampia e i Quartieri Spagnoli, ma anche i comuni dell’area flegrea, Pozzuoli e Quarto e Giugliano e Melito. Fiamme e fumo che hanno illuminato una notte carica di tensione e di rabbia. Ed al calare della sera, lo scenario è sempre lo stesso. Ogni notte rifiuti incendiati, cassonetti ribaltati e caos. La gente è esasperata per i cumuli di immondizia che ostruiscono marciapiedi e strade. Ed anche se la raccolta è stata rafforzata, per le strade ci sono ancora oltre 2 mila tonnellate di giacenza. Non aiuta il grande caldo di questi giorni che causa un aumento del cattivo odore emanato dai sacchetti non raccolti. Nel quartiere Montecalvario, a Napoli, i cumuli hanno ostruito l’ingresso della scuola elementare Paisiello, la stessa dove, qualche mese fa, le mamme dei bambini protestarono per lo stesso motivo. Nelle stradine del quartiere la situazione non va meglio e i cumuli sono presenti in molti angoli delle strade. In via Toledo e nell’isola pedonale, poco distante dal cantiere della metropolitana, i cassonetti sono stracolmi e occupano gran parte dei marciapiedi proprio davanti ai negozi. Cumuli maleodoranti anche in via San Giacomo e proseguendo verso il Municipio, all’angolo con via Medina, i cassonetti sono stati dati alle fiamme come forma di protesta da parte di cittadini esasperati. Stessa scena in via Foria ed in Piazza Cavour. Rifiuti non raccolti anche in via dell’Incoronata, nella cosiddetta «city», dove i sacchetti occupano parte delle strisce bianche riservate al parcheggio dei motorini e finiscono anche in strada. Resti di rifiuti incendiati anche in via Bracco mentre cumuli enormi sono presenti davanti alla sede di Equitalia. Stessa scena in via Santa Brigida, dove i sacchetti all’esterno dei contenitori invadono gran parte del marciapiedi. E con il caldo arriva il pericolo infezione. Patrizia Laurenti, docente di igiene all’Università Cattolica di Roma ricorda che: «Insetti, ratti e volatili, attratti dai cumuli di rifiuti marcescenti che da giorni occupano le strade napoletane, possono diventare pericolosi vettori di malattie oro-fecale, come la salmonella». Allarme anche da Maria Triassi del dipartimento d’Igiene della Federico II che sottolinea come l’aumento delle temperature «provoca la decomposizione dei rifiuti ed un conseguente aumento di blatte e virus veicoli di infezioni. Alcuni medici di medicina generale hanno segnalato un incremento dei casi di gastroenterite -ha affermato- è possibile che influisca la presenza dei rifiuti in strada». Anche per tutto questo, Napoli brucia. E per tutto questo la rabbia dei cittadini si trasforma in protesta. Anche se il neo sindaco assicura che «tra 4 o 5 giorni tutto tornerà normale». Ma intanto, nella notte di venerdì, in via Domenico Padula a Pianura, circa duecento persone sono scese in strada per sparpagliare l’immondizia lungo la carreggiata e ribaltare i cassonetti impedendo la circolazione delle automobili. Sul posto si sono recati le forze dell’ordine e solo intorno alle 3,45 la situazione è tornata alla normalità con la rimozione della spazzatura e il ripristino della viabilità. Analoga protesta si è verificata nel centro storico, nella zona di Montecalvario: in via Concordia la circolazione è stata bloccata a causa dell’immondizia sparsa lungo la strada. Anche qui si è reso necessario l’intervento dei mezzi dell’Asìa e delle forze dell’ordine che hanno riportato la normalità intorno alle 2,45.

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