La strategia: norma salva-Campania nel maxiemendamento al decreto sviluppo

I parlamentari Pdl tenteranno di recuperare il testo vloccato dagli esponenti leghisti
19 giugno 2011 - Paolo Maniero
Fonte: Il Mattino

È una corsa contro il tempo. Un provvedimento del governo è necessario per evitare che la Campania affoghi tra i rifiuti. Il consiglio dei ministri ci ha provato per ben due volte. La prima è andata male perchè la Lega si è messa di traverso; la seconda volta è andata anche peggio perchè il decreto non è neppure stato posto all’ordine del giorno. La prossima riunione dell’esecutivo si terrà, probabilmente, giovedì. Sarà la volta buona? I parlamentari del Pdl, delusi per la mancata risposta del governo e irritati per l’atteggiamento dei ministri leghisti, chiedono al premier di far valere anche le loro ragioni, non solo quelle della Lega. La polemica è alta, forte, fatta di accuse che rimbalzano da Nord a Sud e viceversa. Ma nello scontro si cerca anche una via d’uscita, si cerca di costruire una soluzione. Politica, innanzitutto. E in questo senso qualcosa si muove. O, meglio, si prova a muovere. Domani, è il ragionamento che si fa nel Pdl, sarà presentato alla Camera il maxi-emendamento al decreto sviluppo, sul quale il governo ha posto la fiducia che sarà votata martedì. Quel maxi-emendamento, pensano i deputati campani, potrebbe essere il treno che passa sul quale far viaggiare la norma sui rifiuti. È vero, c’è un’obiezione grande quanto una casa: si tratta di materia estranea al decreto e su questo piano il regolamento della Camera è rigido. Tuttavia il Pdl sostiene che se c’è l’accordo di tutte le forze politiche una forzatura possa essere pure fatta. Il punto è proprio questo. Ci sarà l’accordo di tutti? È difficile. I deputati campani già immaginano che la Lega si opporrà, anche perchè il Carroccio è particolarmente attento al decreto sviluppo, rispetto al quale il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti ritiene che la fiducia verrà posta sul testo licenziato dalle commissioni Bilancio e Finanze, senza necessità di maxi-emendamento. Perchè allora puntare sul decreto sviluppo sapendo che la strada è ricca di ostacoli? Un eventuale e nuovo «no» della Lega verrebbe interpetrato dai parlamentari del Pdl, dopo i due tentativi andati a vuoto in consiglio dei ministri, come un altro schiaffo alle aspettative e alle necessità della Campania. Uno schiaffo, sostengono, del quale deve farsi carico personalmente Berlusconi. Insomma passata anche Pontida, è il ragionamento pidiellino, il veto della Lega avrebbe il significato di «un accanimento non più accettabile» laddove «tutti dovrebbero impegnarsi per arrivare a quella soluzione politica che consenta la risoluzione del problema», spiega un deputato. E così, se si dovesse perdere anche il treno del decreto sviluppo, il consiglio dei ministri di giovedì diventerebbe uno snodo decisivo. Quel giorno, è la tesi, il governo «non può non approvare il decreto sui rifiuti». Lega o non Lega, è questo l’impegno che si chiede al premier, e fra l’altro da qui a giovedì c’è tutto il tempo per risolvere le questioni tecniche. Un altro schiaffo, l’ennesimo, sarebbe troppo. E c’è chi ricorda che il Carroccio si è già messo di traverso anche sul decreto anti-ruspe promesso per ben due volte da Berlusconi.

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