Rifiuti, rivolta da Caivano ad Acerra Barricate e scontri con la polizia
Emergenza rifiuti: è rivolta a Caivano ed Acerra. Tafferugli a Caivano tra le forze dell’ordine e amministratori locali e cittadini che ieri hanno creato momenti di grande tensione presso l’impianto della società Ambiente & Energia Caivano (ex Igica), di proprietà del Comune, ubicato nella zona Asi di Pascarola a poche centinaia di metri dallo Stir (ex Cdr), dove giacciono da tempo migliaia di ecoballe. La vivace protesta è scaturita in seguito all’ordinanza del presidente della Provincia Luigi Cesaro che, nella stessa giornata di ieri, ha autorizzato per 30 giorni il conferimento e lo stoccaggio di rifiuti indifferenziati presso l’impianto caivanese per un massimo di 4500 tonnellate. Il bilancio finale degli scontri è stato di un poliziotto ferito ad un’arcata sopraccigliare, mentre il consigliere provinciale Simone Monopoli, anch’egli in prima linea «a difesa del territorio» è stato trasportato all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dove i sanitari gli hanno riscontrato escoriazioni multiple ed uno stato di agitazione psicomotorio. Ne avrà per dieci giorni. Ma negli scontri sono rimasti lievemente contusi anche una donna ed un consigliere comunale. A capeggiare la protesta è stato il sindaco Antonio Falco che, insieme ad assessori, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e cittadini, hanno formato una vera e propria catena umana davanti all’ingresso dell’ex Igica per impedire l’acceso dei camion ed il relativo sversamento di rifiuti tal quale nel capannone della società di circa 2000 metri quadrati. Dunque sono intervenuti i poliziotti, in assetto antisommossa, che hanno caricato i manifestanti consentendo così l’accesso di 10 auto compattatori. Ma non è stato facile tenere a bada politici e cittadini. L’assessore Francesco Emione e il consigliere comunale Giuseppe Mellone si sono letteralmente arrampicati su un camion nel vano tentativo di bloccarlo, mentre due donne ne ostruivano il passaggio. Un’altra donna ha gridato agli agenti «Sono incinta, non mi toccate». E sul posto davanti ai cancelli c’erano anche gli assessori e l’amministrazione comunale quasi al completo. Durissima la reazione del sindaco Falco. «Impediremo con tutte le nostre forze un ulteriore scempio del territorio - commenta il capo dell’esecutivo locale - Caivano ha già dato moltissimo per l’emergenza rifiuti in Campania: a pochi passi da qui è ubicato lo Stir con piramidi di eco balle che non vengono rimosse da anni. Ora siamo davvero stufi. Cesaro non può agire in modo unilaterale. Pertanto deve sospendere ad horas la sua ordinanza e convocare un tavolo di concertazione con la prefettura ed i sindaci interessati. Altrimenti si mette ad alto rischio l’ordine pubblico». Intanto il Pd ha costituito sul posto un «Comitato per la salute pubblica». Anche ad Acerra è esplosa la rabbia dei residenti. Il sindaco Tommaso Esposito, dopo aver appreso la notizia dell’apertura di siti di stoccaggio per il trasferimento di rifiuti in località Pantano, predisposta da parte della Provincia, ha inviato una durissima lettera a Cesaro, sottolineando la totale illegittimità della scelta ed i gravissimi pericoli per l’ambiente in una realtà già segnata da forti criticità. Nell'invitare Cesaro a recedere immediatamente dalla decisione, il primo cittadino ha preannunciato anche il ricorso al Tar. Insomma è riscoppiata la guerra contro l’arrivo dei rifiuti di Napoli. Tutti a dire no. E questo renderà molto problematica la situazione in città con le tonnellate di rifiuti da togliere dalle strade. «Entro cinque giorni» ha detto il sindaco. Si ma dove trasferirli?