Aprono quattro siti-parcheggio Vreso le Marche 1500 tonnellate

Ad Acerra e Caivano le aree di trasferenza. Si tratta con altre regioni
18 giugno 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Potrebbero partire già nei primi giorni della prossima settimana i primi carichi di rifiuti diretti nelle Marche. È il primo, ma non il solo, dei risultati della due giorni in prefettura dei vertici di Regione, Comune e Provincia. Il sindaco De Magistris ha già firmato l’ordinanza per Napoli, stamattina il presidente della Provincia, Luigi Cesaro sottoscriverà quelle per siti di stoccaggio e trasferenza che permetteranno di depositare la spazzatura accumulata nelle strade di Napoli e provincia nell'ultima terribile settimana di passione. I siti. Si tratta di spazi già utilizzati in passato. Da questo punto di vista, dunque, niente di nuovo sotto il sole. A Napoli si userà l'area dell'ex Icm dove attualmente viene parcheggiato l'umido che poi viene spedito nei siti di compostaggio fuori regione. Negli stessi locali verrà ricavato uno spazio dove sistemare circa 400 tonnellate di spazzatura prelevata dai cassonetti che Sapna dovrebbe poi portare alla destinazione finale nell'arco delle 72 ore successive. Nell'area attigua era previsto un impianto di compostaggio: per portare avanti la necessaria bonifica sono già stati spesi 150 mila euro, ne servirebbero altri 500 mila. Ad Acerra verranno riaperti i siti del Pantano e di Italambiente. Al Pantano verranno portate, e neanche questa è una novità, ventimila tonnellate di spazzatura incellofanata, le famose balle. Nell'area di Italambiente, invece, andranno diecimila tonnellate della frazione umida prodotta dagli stir. Nel capannone dell'Igica andranno 4000 tonnellate di tal quale. Il tutto, ancora una volta, per tamponare l'emergenza. Lo sblocco. Avviata l'operazione sarà possibile liberare le strade dai sacchetti. I lavoratori dell'Asìa saranno quindi impegnati nei prossimi giorni in una raccolta straordinaria. «La nostra priorità – sostiene l'assessore Sodano - è ripulire la città per poter far partire i progetti sulla differenziata avviati con la delibera approvata giovedì». I siti di trasferenza o di stoccaggio sono, però, solo soluzioni provvisorie: nel primo caso vanno liberati entro 72 ore, nel secondo entro 6 mesi. Resteranno necessari per far funzionare il precario sistema campano consistenti trasferimenti all'estero e quindi, se non interverrà il tanto invocato provvedimento del governo che dovrebbe permettere i trasferimenti della spazzatura campana senza autorizzazione da parte delle Regioni che li ricevono, saranno necessari nuovi accordi con le altre amministrazioni. I trasferimenti. Le 1500 tonnellate di rifiuti diretti nelle strutture messe a disposizione dalle Marche, in base ad una intesa tra le amministrazioni regionali, dovrebbero fare, come spiega l'assessore regionale Giovanni Romano, da apripista «confidando di avere poi un rapporto più continuo». La speranza, accarezzata in queste ore dalle istituzioni locali campane, è quella di siglare accordi anche con la Toscana e l'Emilia Romagna, un risultato del quale ha detto l’assessore Romano «si deve dare atto alla Provincia e alla sua società operativa, la Sapna, che stanno avendo un comportamento impeccabile: stiamo trasferendo rifiuti conformi a quello campionato qui, e che una volta giunto è nuovamente vagliato dall'Arpa locale e dalle Asl». Fino al 31 maggio scorso, quando una sentenza del Tar del Lazio ha bloccato il sistema, erano state portate fuori regione dalla Sapna, come risulta dalla risposta della Provincia a un'interrogazione della Federazione della sinistra, ben 69 mila 675 tonnellate di rifiuti per una spesa complessiva di 12 milioni di euro. Le destinazioni: gli impianti della Herambiente a Imola, quelli della R.ea S.p.a a Livorno, quelli delle ditte associate Vincenzo D'Angelo e Profineco in Sicilia e quelli della Italcave a Taranto. Una vicenda che aveva suscitato non poche polemiche. Contestati soprattuto i trasporti in Sicilia, regione a sua volta in emergenza. La spazzatura veniva in parte lavorata dalle ditte che la ricevevano ad Alcamo e in parte trasferite nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea in provincia di Messina. Il proprietario della D'Angelo, Vincenzo, è stato condannato a febbraio, quindi prima dell'avvio dei conferimenti campani, a sette mesi di reclusione con la condizionale per «aver gestito rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in assenza di autorizzazioni». Contro la condanna è stato presentato appello. I trasporti sono stati affidati a due società: la Adiletta logistica scarl di Nocera Inferiore e la Trasporti San Marino società cooperativa. La prima era stata colpita già nel 2009 da interdittiva antimafia. Insieme al fronte nazionale si sta vagliando anche un'altra ipotesi: quella di portare i rifiuti all'estero, probabilmente, in Olanda. Si rilancerebbe così la proposta lanciata dall'aspirante sindaco Lettieri in campagna elettorale.

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