Berlusconi: a Chiaiano pronti ad usare l'esercito

Il Cavaliere conferma la linea dura contro i manifestanti, la blindatura del decreto e l’impiego ampio dei militari nei Cdr
31 maggio 2008 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno


NAPOLI – Silvio Berlusconi non usa mezzi termini: «Useremo l’esercito per garantire giorno e notte la possibilità di accedere ai siti: dalle relazioni che abbiamo siamo sicuri della idoneità di Chiaiano che è zona militare per decreto e, quindi, l’area della discarica sarà protetta. Coloro i quali si opporranno saranno perseguibili come autori di un reato. Non è accettabile – ha aggiunto – alcun divieto di transito alle istituzioni della Repubblica. In gioco ci sono le regole minime per non passare dalla democrazia all’anarchia».
Si definisce ancora una volta «un napoletano nato a Milano»: condizione che gli rende «gradevole» quello che diventerà un appuntamento a scadenza fissa del presidente del Consiglio con Napoli: «Verrò qui – ha conferma-to il Cavaliere – ogni settimana». L’esercito, intanto, assumerà un ruolo sempre più centrale nella gestione dell’emergenza che, secondo il governo, sarà risolta nell’arco di tre anni: ieri il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha autorizzato l’impiego di personale militare particolarmente qualificato per la conduzione degli impianti di trattamento Cdr (in attesa di essere trasformati in centri di compostaggio), la cui gestione era affidata alla Fibe per conto del Commissariato. Saranno 32 gli ufficiali e i marescialli del Genio (già in piena fase di preparazione tecnico-formativa) pronti ad assolvere compiti di coordinamento generale e di amministrazione.
Il presidente del Consiglio, con i ministri dell’Interno e dell’Ambiente, Bobo Maroni e Stefa-nia Prestigiacomo; il sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso; il capo della Polizia, Antonio Manganelli; il commissario per l’emergenza, Gianni De Gennaro, ha incontrato i sindaci dei capoluoghi, i prefetti campani e i presidenti delle Province. Poi, i vigili del fuoco e i vertici delle forze armate e delle forze dell’ordine. Due ore di colloquio.
Anzi di ascolto. Concedendo ad ogni rappresentante di illustrare la propria situazione territoriale. Un incontro che tutti gli amministratori, a partire da quelli di centrosinistra, hanno definito «positivo e costruttivo». Smentito ogni dubbio di costituzionalità sul decreto («abbiamo l’autorevole parere di eminenti costituzionalisti – ha precisato il premier –. Tra l’altro, proprio dagli amministratori campani ho ricevuto sollecitazioni ad accelerare l’iter per la conversione in legge»), non rimangono che i nodi della superprocura per i reati ambientali e della recente inchiesta giudiziaria che ha portato al coinvolgimento di funzionari della Protezione civile, del Commissariato e della Regione. Berlusconi ha tenuto a sottolineare che «nessuno ci fermerà: la superprocura serve perché occorre evitare che singoli magistrati locali possano rompere il circuito positivo» e ha auspicato che non si realizzino più «episodi come quelli dei giorni scorsi». In questo rinnovato clima di distensione politica ha anche riconosciuto che per il passato «qui a Napoli sono state assunte decisioni giuste sulla realizzazione di discariche e termovalorizzatori, ma poi sono rimaste sulla carta perché lo Stato si è destrutturato, non ha attuato decisioni prese da organi democraticamente eletti. E questo non dovrà più accadere». Certo, ieri era atteso l’annuncio dei capi missione: i delegati di Bertolaso che si occuperanno da vicino del problema rifiuti. Saranno cinque. Uno certamente sarà il generale Franco Giannini. Avrebbe dovuto esserci pure Marta Di Genna-ro, la dirigente della Protezione civile colpita da una delle 25 ordinanze. Ora, passerà ancora qualche giorno prima che il sottosegretario all’emergenza rivelerà i nuovi nomi.
All’uscita dalla lunga riunione, il sindaco di Salerno, Enzo De luca, ha commenttato che «bisogna rispettare gli impegni perchè se decidiamo di aprire dieci discariche e poi non ne apriamo nessuna, finiamo in difficoltà. Non c’è molto da discutere, dobbiamo smaltire i milione e mezzo di tonnellate di rifiuti per tre anni e trovare discariche che ospitino quattro milioni e mezzo di rifiuti». Il governatore Antonio Bassolino ha aUertato Berlusconi: «Nonostante i tanti sforzi il sistema resta strutturalmente troppo fragile. Per questo – ha concluso – bisogna ampliare la nostra capacità di smaltimento con nuove discariche». Se, come tutti pensano ormai, sarà confermata l’idoneità di Chiaiano, non resta che puntare al grande buco da due milioni di tonnellate. E Vallata, ora, sembra diventare più di un’ipotesi.

 

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