Differenziata: avanti tutta in altri cinque quartieri
Annunciata e molto attesa arriva la prima delibera della giunta di Luigi de Magistris, ed è - come promesso dal sindaco - sui rifiuti. Tarata in questa prima fase, che durerà tre mesi, nel valorizzare quello che già c’è, l’eredità della giunta Iervolino mai concretizzatasi, ovvero estendere la raccolta porta a porta ad altri 146mila napoletani. È spostata invece a fine autunno la parte più innovativa del provvedimento, il progetto del porta a porta per tutta la città. «Un atto senza impegno di spesa» si legge nel documento e quindi di indirizzo più che di sostanza amministrativa. Sono il sindaco e il vicesindaco con delega ai Rifiuti Tommaso Sodano a illustrare in maniera rapida il da farsi. Sulla stesura della delibera pesa il mancato varo del decreto sbloccaflussi da parte del governo e la crisi in cui versa la città. «Ci stiamo assumendo responsabilità storiche e ad altre ce ne assumeremo - dice il sindaco - su cose che nessuno ha fatto per dieci anni. Prendiamo atto, ancora una volta, che il governo non ha approvato un decreto legge fondamentale per Napoli e la Campania, nonostante la sollecitazione politica di tutti». Nella testa di de Magistris risuonano le parole che Silvio Berlusconi pronunciò nel salotto televisivo di Bruno Vespa all’atto dell’elezione dell’ex pm. Il premier, alla domanda se avesse varato lo stesso la legge obiettivo promessa al candidato del Pdl Gianni Lettieri per salvare Napoli dall’emergenza, rispose così: «Viene voglia di punire Napoli». Sarà forse per questo - si sono chiesti in Comune - che Palazzo Chigi non ha messo all’ordine del giorno subito il decreto? Nel dettaglio, sul piano politico, nella delibera si rinnega l’accordo con la Regione per i suoli di Napoli est dove dovrebbe essere costruito il termovalorizzatore. Si va verso un braccio di ferro istituzionale con il governatore Stefano Caldoro. «Riteniamo di dover compiere nelle sedi opportune ogni azione tesa - si legge nel testo - alla riconferma dell’accordo Regione-Comune solo per la parte in cui la Regione concedeva al Comune l’uso dei suoli di Napoli est per realizzarvi un impianto di compostaggio». Quali le cose da fare subito? «Estendere immediatamente e comunque entro il termine di 90 giorni, il sistema di raccolta porta a porta (attualmente funzionante ai Colli Aminei, a Bagnoli centro, a parte di Ponticelli, a Chiaiano, al Rione Alto, a San Giovanni a Teduccio, al Centro direzionale e in piccola parte di Scampia, per un totale di 146mila abitanti) agli interi quartieri Vomero, Posillipo, Barra, Ponticelli e Scampia per interessare complessivamente 325mila abitanti. Asìa predisporrà i piani operativi ed attuerà nei tempi indicati la disposizione». Ad Asìa è stato dato mandato di formulare il piano per il porta a porta su tutto il territorio entro 90 giorni che deve prevedere i tipi di impianti necessari e dove installarli. Al capitolo «Primi interventi per la prevenzione e riduzione dei rifiuti» per le mense scolastiche scatta lo stop all’usa e getta; permane il divieto di pubblicità postale non indirizzata; la vendita di prodotti ortofrutticoli defoliati; l’incentivazione alla vendita di prodotti sfusi o alla spina. In questa ottica va registrato il ritorno delle fontanine: «Nell’ambito di un più ampio incentivo per l’uso e la valorizzazione dell’acqua pubblica anche al fine di ridurre i rifiuti da bottiglie di plastica, dare mandato all’Arin di presentare progetto per almeno 10 beverini-fontane di acqua, refrigerata e addizionata di anidride carbonica». Inoltre saranno predisposte isole ecologiche mobili pe randre a raccogliere in quei quartieri non ancora coinvolti in questa caccia alla differenziata. Ampio il mandato dato ai vigili per fare rispettare quanto predisposto in delibera. Multe - infine a chi sgarra. Bollette pesanti per chi produce più rifiuti o inquina premi per chi differenzia secondo le regole. «Non diciamo solo dei no ma anche tanti sì - sottolinea Sodano - a partire dagli impianti di compostaggio. Il primo è già pronto, quello di Caivano,che è fermo e nel quale si potranno portare 35mila tonnellate di organico all’anno con un risparmio di 6 milione pe ril Comune».