«Traffico di rifiuti» nuova accusa a Bassolino
La sorpresa è arrivata presto, alle prime battute dell’udienza svoltasi ieri al palazzo di Giustizia di Napoli che vede imputati, all’ex governatore della Campania Antonio Bassolino, anche gli ex vertici del commissariato antirifiuti e del gruppo Impregilo. Il pubblico ministero Giuseppe Noviello ha chiesto la parola. Accordata. Ed è qui che giunge la novità nel procedimento che un tempo chiamava a raccolte le truppe mediatiche d’Italia e di mezza Europa, e che oggi invece sembra essere stato dimenticato dai giornalisti. Il pm Noviello interviene per formulare una nuova contestazione agli imputati (tutti tranne tre: Mogavero, De Blasio e Sorace): e visti gli atti dell’istruttoria dibattimentale contesta un nuovo capo di imputazione all’ex presidente della Regione e agli altri, quello di concorso in traffico di rifiuti. Nella contestazione suppletiva (così tecnicamente si chiama l’introduzione, a dibattimento già avviato, di nuove contestazioni di reato) consegnata dalla Procura ai giudici della nona sezione penale del Tribunale di Napoli l’accusa le singole posizioni: da quella rivolta a Piergiorgio Romiti, ai tempi dei fatti contestati amministratore delegato della Impregilo Spa, a quella indirizzata all’ad di Fisia Italimpianti, Roberto Gambato e al dirigente di Impregilo Concessioni Armando Cattaneo, e così via ai vari soggetti imputati, compresi Bassolino ed alcuni vicecommissari per l’emergenza rifiuti. Ora l’atto dovrà essere notificato per legge a tutte le parti interessate. Il processo ha ad oggetto i fatti che determinarono la prima grande emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. Ventotto, in tutto, gli imputati, che devono rispondere di truffa e frode.