Niente accordo con la Lega si rischia lo stato di emergenza
Non c’è l’accordo con la Lega sul decreto antirifiuti, ora si rischia lo stato di emergenza. La lunghissima giornata di ieri non ha prodotto i frutti sperati: la trattativa - che vede come protagonisti il governatore Stefano Caldoro, l’assessore Giovanni Romano e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - va avanti a Roma fin dalle prime ore del mattino. Si lavora senza sosta per trovare una soluzione tecnica che consenta di superare le perplessità del Carroccio. Ma il no della Lega è soprattutto politico e così ogni sforzo risulta vano. La mediazione continuerà fino all’ultimo ma nel Consiglio dei ministri di oggi si annuncia la resa dei conti. Il braccio di ferro vede da un lato i ministri del Pdl - oltre alla Prestigiacomo in prima linea c’è la campana Mara Carfagna - e dall’altro i fedelissimi di Umberto Bossi. Se al tavolo del governo non si raggiungerà un’intesa, allora potrebbe scattare lo stato di emergenza che garantirebbe agli enti locali - Regione, ma soprattutto Provincia e Comune che hanno maggiori competenze - mezzi e poteri straordinari (come previsto dalla legge 225 del 1992). La speranza di Caldoro e del Pdl, tuttavia, è che in extremis si riesca a raggiungere un punto d’equilibrio evitando così strappi e tensioni. Circa cinquanta parlamentari sono infatti pronti alla battaglia. Stesso discorso vale per gli amministratori locali. Per il capogruppo regionale del Nuovo Psi Gennaro Salvatore, vicino al governatore, «l’emergenza rifiuti in Campania è un problema nazionale. L’esecutivo non può tirarsi indietro, in ossequio alla Lega Nord, quando in gioco c’è la salute delle persone, oltre all’immagine nel mondo della terza città d’Italia e dell’intero Paese, così come la Campania non potrà accettare ulteriori rinvii o veti o, peggio ancora, decreti pasticciati che dicono poco e decidono meno. In questo caso il presidente Caldoro - aggiunge - dovrà tenere in considerazione ogni forma di protesta democratica, comprese le dimissioni, così da mandare, in qualità di semplici cittadini, rifiuti campani doc a Pontida, in occasione del raduno leghista di domenica prossima». D’accordo il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano: «Il veto della Lega non è condivisibile e viola il principio di solidarietà della Costituzione». Durissimo il giudizio del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «Bloccando il decreto sui rifiuti, Calderoli ha compiuto l’ennesima porcheria. Vista la situazione del governo e i ceffoni presi dalla Lega l’atto del ministro appare più che altro una ritorsione rancorosa verso una città che ha voltato le spalle ai soci di Calderoli. Che la Lega non sia in grado di risolvere i problemi del Nord è ormai chiaro, eviti almeno di creare ulteriori problemi al Sud». La buona notizia arriva invece sul versante politico campano. Le parole del vicesindaco Tommaso Sodano sul ciclo dei rifiuti vengono giudicate positive dal centrodestra regionale. Il ragionamento della maggioranza è chiaro: il Comune ha condiviso il piano presentato dalla Regione a Bruxelles che prevede l’incremento della differenziata, l’apertura di nuove discariche e la costruzione di impianti intermedi e finali. Così, osservano gli esponenti del Pdl, si sono gettate le basi per avviare un dialogo bipartisan - che deve coinvolgere la Provincia - per trovare una soluzione comune anche sul termovalorizzatore di Napoli Est.