E ora impianti e differenziata in bilico
Due mesi di tempo dopo l’apertura della procedura di infrazione. Due mesi entro i quali l’Italia dovrà controdedurre alle osservazioni delle autorità comunitarie dopodichè, se se ne ravviseranno le condizioni, scatterà il deferimento alla Corte di giustizia. Multe: come sanzione alla eventuale condanna. Bruxelles vuol fare bene ma soprattutto presto. E se le multe saranno la stangata finale, da subito gli effetti della valutazione negativa su come l’Italia sta affrontando l’emergenza rifiuti si farà sentire sul piano politico-istituzionale. A cominciare dalla chiusura dei canali di finanziamento proprio per intervenire nella gestione dei rifiuti. A rischio, quindi, la realizzazione degli impianti e la stessa raccolta differenziata. Doccia fredda quella che piove da Bruxelles. Nel giro di due mesi la Regione era riuscita ad arrivare in fondo alla complessa pianificazione dello smaltimento dei rifiuti approvando prima il Piano generale ad aprile scorso e, più recentemente, il Programma riservato ai cosiddetti «rifiuti speciali». Ora tutto, o quasi, potrebbe essere vanificato dall'avvio della nuova procedura d'infrazione con lo stop a complessivi 400 milioni di euro. Cifra comprensiva dei 145 milioni già stoppati nel 2007 a seguito delle prime Istruttorie compiute dalla Commissione Europea. La partita dei rifiuti è delicatissima: il Piano Regionale prevede, con il decisivo ausilio delle risorse comunitarie, la realizzazione e messa in funzione di due termovalorizzatori e di un impianto destinato alla eliminazione delle ecoballe. In più sono già quattro gli Impianti di trattamento biologico (Eboli, San Tammaro, Giffoni, Salerno) con cantiere aperto, cui dovrebbero aggiungersi quelli che proporrà il Comune di Napoli. Senza considerare la partita della differenziata.