E il ministro leghista batte i pugni: basta aiuti alla Campania

Dopo la doppia batosta elettorale il Carroccio teme la reazione della base a un nuovo decreto favorevole al Sud
15 giugno 2011 - p.mai.
Fonte: Il Mattino

La nota di Palazzo Chigi è stringata. «Il consiglio dei ministri ha deciso di approfondire nella prossima riunione gli aspetti tecnici e giuridici di uno specifico provvedimento d’urgenza». Sta di fatto che il decreto legge sui flussi è rimasto al palo. Se ne riparlerà domani. Eppure il consiglio dei ministri era stato convocato «esclusivamente» per affrontare il nuovo nodo dell’emergenza rifiuti. Cosa è successo? In consiglio dei ministri (assente Berlusconi) ci sarebbe stato un duro botta e risposta tra gli esponenti della Lega e del Pdl. A quanto si apprende, il governo si accingeva a varare un provvedimento per permettere il trasferimento dei rifiuti solidi urbani della Campania in altri siti, quando il ministro Roberto Calderoli ha chiesto chiarimenti e ha dichiarato la completa contrarietà alla soluzione prospettata. Secondo gli esponenti del Carroccio, il provvedimento «avrebbe assimilato i rifiuti semplici a quelli speciali», consentendo il conferimento dei rifiuti attraverso accordi con società private e, di conseguenza, senza l’autorizzazione delle Regioni che li avrebbero ospitati. Il ministro avrebbe anche obiettato che «il trasferimento senza il via libera delle Regioni comporta un costo ulteriore per i cittadini e indirettamente per lo Stato». Malgrado i tentativi di mediazione da parte di più ministri del Pdl e la richiesta di una pausa da parte del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, non si è giunti ad alcun compromesso. Si è così stabilito di rinviare la questione al consiglio dei ministri di domani. Ieri sera il governatore Caldoro e l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano hanno incontrato la Prestigiacomo. Il problema è capire se la linea dura della Lega è dovuta a motivi tecnici o politici. Nel primo caso, c’è la convinzione che l’ostacolo possa essere superato, riscrivendo il testo. Altra cosa è invece una motivazione di natura politica, rispetto alla quale la stessa Prestigiacomo avrebbe manifestato minori possibilità di ricucitura. Almeno in tempi strettissimi. Dopo la doppia sberla, prima ai ballottaggi e poi al referendum, la base della Lega è in fermento. E alla vigilia del raduno di Pontida, quanto mai atteso dal popolo leghista, un nuovo decreto legge per soccorrere la Campania potrebbe creare disagi ai vertici del Carroccio. E di questa difficoltà sono coscienti sia Caldoro che la Prestigiacomo. Fra l’altro, si racconta che la Lega sia stanca dei continui interventi-tampone a favore della Campania e si ricorda il no al decreto anti-ruspe promesso da Berlusconi in campagna elettorale ma mai votato in consiglio dei ministri.

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