Caldoro presenta l’ultima offerta «Poi saremo pronti alla battaglia»

Proposta una soluzione tecnica, il Pdl prepara lo scontro in Parlamento
15 giugno 2011 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Le tappe Stefano Caldoro tenta l’ultima mediazione. Dopo lo stop della Lega al decreto antirifiuti, il governatore lascia i suoi impegni in Regione e raggiunge Roma con l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano. Nella Capitale partecipa a una riunione con il ministro Stefania Prestigiacomo, che poche ore prima in Consiglio dei ministri si era battuta per perorare la causa della Campania. Nel corso del vertice si lavora per superare l’ostilità degli esponenti del Carroccio e giungere a una soluzione tecnica che scongiuri una nuova emergenza. La riunione va avanti fino a tarda sera, solo oggi si conoscerà l’epilogo del braccio di ferro. Se arriverà l’ennesimo no della Lega, sarà di nuovo Sud contro Nord. In questo caso cinquanta parlamentari del Pdl sarebbero pronti alla battaglia. Pronta la soluzione tecnica alle perplessità avanzate dal Carroccio (la posizione della Regione è che i rifiuti che escono dagli stir sono rifiuti speciali e quindi trasportabili); in caso di nuovo «no» della Lega, lo scontro politico sarà inevitabile. La tensione sale anche a livello locale. Il ragionamento che si fa nelle stanze di Palazzo Santa Lucia è chiaro: il problema della fragilità del ciclo deriva dalla mancanza di impianti, di cui sono responsabili il Comune (per la differenziata e i siti di trasferenza e compostaggio) e la Provincia (per eventuali nuove discariche), non la Regione. E allora, insistono gli esponenti del centrodestra, certamente non aiuta la posizione assunta dal sindaco de Magistris e dal vice Sodano che si oppongono al termovalorizzatore a Napoli Est. Lo dice chiaramente l’assessore Romano: «È evidente la necessità di contare sui termovalorizzatori di Napoli e Salerno, scelta prevista in tutte le regioni ed in tutta l’Europa. È bene ricordare che le responsabilità per la differenziata e l’apertura delle discariche sono in capo agli enti locali che hanno i poteri, in piena autonomia, di impostare il ciclo». Amaro il commento del capogruppo del Nuovo Psi, Gennaro Salvatore, vicino al governatore: «La mancata approvazione del decreto sui rifiuti da parte dell’esecutivo - tuona - lascia la Campania a se stessa, costringendola a convivere ancora con l’onta dei rifiuti». «Più volte - aggiunge - il presidente Caldoro ha tentato di chiarire che l’uscita dalla crisi avverrà solo con la costruzione degli impianti a cui la Regione sta lavorando senza sosta, ma che nel frattempo è indispensabile la solidarietà extraregionale, oltre a quella delle Province. Ci aspettiamo che, dinanzi a questo nuovo, pesante ostacolo posto dai ministri della Lega, gli oltre cinquanta parlamentari campani non restino silenti, ma sappiano testimoniare le ragioni del territorio, che vanno ben al di là di veti egoistici e provinciali». Rincara la dose il deputato del Pdl Paolo Russo, presidente della commissione Agricoltura della Camera: «Troppi rifiuti speciali e pericolosi dal Nord, con la complicità delle organizzazioni criminali, hanno avvelenato i nostri terreni. I rifiuti che viceversa spediamo noi, in accordo e peraltro lautamente pagati, sono certificati e naturalmente possono essere merci, oggetto di contrattazione in un mercato libero». Critici con il centrodestra, invece, il segretario regionale del Pd Enzo Amendola e il responsabile rifiuti dei parlamentari campani del Pd Fulvio Bonavitacola: «La grave emergenza rifiuti non è causata dalla recente sentenza del Tar Lazio, ma dall’incapacità della Regione e delle Province di affrontare i nodi strutturali del problema».

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