Rifiuti campani fuori regione il no della Lega blocca il piano
Non sarà facile varare il decreto che dovrebbe assicurare lo spostamento dei rifiuti nelle altre Regioni: ieri, nonostante l’impegno del governatore Stefano Caldoro e gli auspici del sindaco Luigi De Magistris, è arrivato lo stop netto della Lega che ha mandato tutto a monte almeno fino a domani, quando si terrà un’altra riunione del consiglio dei ministri. L’obiettivo del decreto era quello di far viaggiare i rifiuti campani senza autorizzazione da parte delle Regioni che dovrebbero riceverli. Ipotesi prontamente rimandata al mittente dal ministro Roberto Calderoli, che ha chiesto di verificare la possibilità di copertura finanziaria. Secondo la Lega, «la trasformazione formale dei rifiuti solidi urbani in rifiuti speciali, oltre a consentirne il trasferimento senza il via libera delle Regioni, comporta un costo ulteriore per i cittadini ed indirettamente per lo Stato». Inutile, a quanto pare, il tentativo di mediazione del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. In mezz’ora netta il consiglio è stato chiuso e aggiornato. Al termine un comunicato nel quale si parla di necessari approfondimenti degli aspetti tecnici e giuridici. Per scongiurare l’ennesima crisi Caldoro è volato a Roma per cercare una soluzione tecnica prima ancora di affrontare il problema politico. Nuova riunione alla presenza del ministro Prestigiacomo e del sottosegretario Gianni Letta, che hanno tentato una mediazione dai margini veramente risicati. Ma trovare una formula per esportare legalmente la spazzatura campana non sarà facile. I codici dei rifiuti, infatti, sono uguali per tutta l’Europa: il 19-12-12, quello che identifica la monnezza separata e triturata dagli stir, ha bisogno, secondo la sentenza delle scorse settimane del tar del Lazio, dell’autorizzazione delle Regioni per essere spostata. E questo di fatto fermerebbe i viaggi della spazzatura che finora sono avvenuti senza autorizzazioni (i rifiuti sono finiti in Toscana, Emilia, Puglia, Sicilia e Marche, ma i conti non sono stati ancora saldati) e bloccherebbe l’intero sistema campano. Perciò il governatore chiede che il governo cambi le norme. Ipotesi fortemente avversata dalla Lega che teme di vedere le Regioni del Nord inondate dai rifiuti campani. Non solo: terminata l’emergenza sarà difficile varare norme ad hoc per la Regione e quindi bisognerà stabilire regole valide per tutti. In sostanza si tratta di liberalizzare gli spostamenti dei rifiuti. L’alternativa sarebbe l’apertura di una nuova discarica: e il governatore potrebbe chiedere al governo di accettare questa responsabilità. In caso contrario bisognerebbe individuare un sito e questo porterebbe probabilmente a spaccature all’interno della giunta. Una vicenda per certi versi paradossale: l’Avvocatura dello Stato, infatti, si è costituita al fianco della Regione Puglia contro i privati che sostenevano proprio la possibilità di movimentare la spazzatura. Adesso dovrà trovare il modo di scavalcare la sentenza che gli ha dato ragione. Ma la Regione continua a sottolineare la necessità di un provvedimento urgente. Fermi monnezza tour, gli stir continuano a riempirsi e nelle prossime ore potrebbero fermarsi: a quel punto Napoli sarà nuovamente invasa dai sacchetti. Un rischio che tutti vogliono evitare. L’unica buona notizia arriva dalla giunta regionale dove su proposta dell’assessore Giovanni Romano, è stato adottato il piano regionale di gestione dei rifiuti urbani della Campania e l’avvio della fase di consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico. Un provvedimento che va in direzione di quello che ci chiede l’Europa.