Inceneritore, dubbi degli industriali Il governatore: non c’è alternativa

Graziano: le istituzioni ci spieghino se l'impianto a Napoli Est è necessario
Caldoro: il modello sarà Barcellona
14 giugno 2011 - ger.aus.
Fonte: Il Mattino

All’assemblea degli Industriali tiene banco il nodo dell’inceneritore a Napoli Est. La parola d’ordine è cautela: «Aspettiamo di capire dalle istituzioni competenti - dice infatti il presidente Paolo Graziano - sulla scorta di ulteriori e affidabili rilevazioni tecniche dettagliate, se sussiste o meno la necessità di realizzare un secondo termovalorizzatore, oltre quello di Acerra». Parole che in molti, all’Accademia aeronautica di Pozzuoli, leggono come una frenata. Graziano invoca invece «più raccolta differenziata e più siti di compostaggio». A tal proposito il leader di Palazzo Partanna tende la mano all’Asìa: «Abbiamo offerto la nostra disponibilità all’azienda comunale di igiene urbana a partecipare al tavolo tecnico per la messa in funzione dell’impianto di compostaggio di Caivano. Una precondizione affinché si possa finalmente avviare un completo ciclo integrato industriale dei rifiuti». Ma soprattutto Graziano chiede di discutere nel merito perché «è finita la stagione delle inutili battaglie ideologiche, da una parte e dall’altra». Il suo ragionamento accende il dibattito sul ciclo dei rifiuti proprio mentre a Napoli torna lo spettro di una nuova emergenza. Stefano Caldoro non ha dubbi: «Non ci sono soluzioni alternative all’impiantistica - afferma il governatore, che ha avviato il bando per l’affidamento dei lavori - Il nostro modello di riferimento dev’essere Barcellona dove, in un territorio simile a quello di Napoli, fanno discariche, compostaggio e impianto in città. Ho sentito la relazione del presidente Graziano e credo che in realtà lui sia convinto come me della necessità di fare un impianto. Ha detto così per un fatto di garbo e di rispetto nei confronti del Comune». Le tensioni sul termovalorizzatore hanno caratterizzato tutta la campagna elettorale: il sindaco Luigi de Magistris si è sempre detto contrario alla costruzione del secondo inceneritore ed ha promesso di avviare in tempi rapidissimi la differenziata porta a porta in tutto il territorio cittadino («in sei mesi possiamo arrivare al 60-70 per cento»). Su questo punto c’è stata subito sintonia con l’aspirante sindaco del Terzo Polo, Raimondo Pasquino. Di tutt’altro avviso Gianni Lettieri, il candidato del Pdl sconfitto al ballottaggio: l’imprenditore, favorevole al secondo inceneritore, ha invece accusato de Magistris di aver siglato un patto con gli Industriali e con Pasquino per bloccare proprio la costruzione dell’impianto nella zona orientale.

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