Pianodardine riapre
Saranno le prossime 24 ore a dire se l’emergenza rifiuti in città e in numerosi comuni della provincia è stata risolta. Ieri sono ripresi i conferimenti presso lo Stir di Pianodardine, dopo tre giorni di stop dovuti al guasto della pressa imballatrice. «IrpiniAmbiente» ha già comunicato ai Comuni dell’ex bacino Avellino 1, quelli serviti dall’Asa fino allo scorso mese di aprile, che sono ripresi i conferimenti presso l’impianto. Per il fine settimana, la società di via Cannaviello conta di poter rimuovere tutti i cumuli di immondizia nel capoluogo e nei Comuni dell’hinterland, con raccolte straordinarie: ma occorrerà valutare la capacità di lavoro dell’impianto, dopo la riparazione, a seguito della quale è necessario un breve periodo di rodaggio della macchina. Se tutto andrà per il verso giusto, l’emergenza sarà solo un brutto ricordo, anche perché la situazione dovrebbe ulteriormente migliorare, considerando che da ieri è terminato il conferimento aggiuntivo di rifiuti provenienti da Napoli e lo Stir riprenderà ad accogliere la quota di solidarietà ordinaria di 250 tonnellate di immondizia partenopea, a fronte delle 500 scaricate negli ultimi dieci giorni. Oltre ad Avellino, numerosi Comuni dell’area urbana hanno accusato disagi per la presenza dei rifiuti in strada. Saranno proprio le municipalità più grandi, come Solofra, Mercogliano, Atripalda, Monteforte Irpino, tra le prime a essere ripulite con raccolte straordinarie, anche perché nelle aree più densamente abitate, la situazione igienico sanitaria, complice le alte temperature, è già al limite. Ma se si avvia alla normalità il ciclo dei rifiuti, si registrano ulteriori tensioni tra le sigle sindacali e «IrpiniAmbiente». A rischio anche la tenuta dell’unità sindacale: la funzione pubblica Cgil ha affidato a un comunicato le proprie rivendicazioni, accusando l’azienda di non tenere fede agli accordi siglati. La vicenda riguarda la distribuzione dei ticket mensa arretrati del mese di aprile, che sindacati e azienda avevano stabilito di corrispondere alle maestranze con riconoscimento in busta paga, proprio per ovviare al ritardo della consegna.