Sistri, satelliti contro l'ecomafia Blitz e tre indagati

Sistema di Vigilanza, appalto sospetto
Coinvolte imprese legate a Finmeccanica
9 giugno 2011 - Rosaria Capacchione
Fonte: Il Mattino

Le scatole nere di Selex Management dovevano servire a tracciare il percorso dei rifiuti, dal produttore fino alla discarica. Una scia telematica immodificabile, una sorta di sassolini di Pollicino che avrebbe aiutato, all’occorrenza, gli investigatori a scoprire i trucchi degli ecomafiosi e le deviazioni dal percorso autorizzato, quello fruttato le autorizzazioni agli autotrasportatori dell’immondizia. La strada virtuale, che va sotto il nome di Sistri, è rimasta tale. Di proroga in proroga, è un servizio satellitare programmato, finanziato, pagato (dai contribuenti) ma non ancora attuato. Per la Procura di Napoli, potrebbe anche essere qualcosa di più di un progetto in corso d’opera. Cioè, una truffa, ai danni dello Stato e dei cittadini, commessa dai manager di società collegate a Finmeccanica in accordo con i vertici amministrativi del ministero dell’Ambiente e grazie all’interposizione fittizia di ditte che avrebbero fornito fatture di comodo per giustificare il costo del servizio: 70 milioni di euro già liquidati, altrettanti in arrivo, fino a una concorrenza di 250/300 milioni in cinque anni. Il tutto si è tradotto in tre avvisi di garanzia e in perquisizioni eseguite ieri mattina, dagli uomini della Guardia di Finanza, al ministero dell’Ambiente e nelle sedi delle società Selex Management spa, che fa parte del gruppo Finmeccanica e della Viacom srl. Gli avvisi di garanzia, firmati dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho e dai sostituti Catello Maresca e Marco Del Gaudio per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, dell’abuso d’ufficio e delle fatturazioni inesistenti, sono stati notificati all’imprenditore abruzzese Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex Management, a Francesco Paolo Di Martino, ad di Viacom, e a Luigi Pelaggi, avvocato e dirigente del ministero dell’Ambiente. Tra gli atti acquisiti, il contratto di affidamento del servizio (con relativi allegati) da parte del ministero (all’epoca, il 2007, a capo del dicastero c’era Alfonso Pecoraro Scanio), sul quale Stornelli, ma non l’ufficio del ministro Prestigiacomo, ha opposto il segreto di Stato. Contratto di affidamento diretto, a costo zero per il ministero, con i costi fatti ricadere esclusivamente sui produttori di rifiuti (dal piccolo artigiano o commerciante fino alla grande impresa) attraverso una tassa da pagare annualmente e poi girata a Selex. Una procedura che, per i pm napoletani, è assai dubbia. «Risulta - è scritto infatti nel decreto di perquisizione - che l’affidamento della progettazione, dell’esecuzione dell’infrastruttura del sistema Sistri e la relativa gestione sono avvenuti con affidamento diretto, pertanto in violazione della normativa sui contratti pubblici». Oggetto della verifica investigativa, le modalità con cui «l’accordo è stato concluso e le condizioni contrattuali accettate, in particolare il rapporto tra il valore della fornitura di beni rispetto al costo/valore della gestione del servizi; occorre poi accertare la legittimità della scelta del modulo contrattuale anche alla luce dei rapporti intercorsi tra soggetti legati alla società Finmeccanica e soggetti istituzionali impegnati nelle procedure di aggiudicazione e gestione del Sistri; infine vanno analizzati l’eventuale affidamento di parte della commessa o di attività di consulenza relativa alla stessa a terzi, la tipologia del rapporto e la gestione delle partite contabili, atteso che tali circostanze risultano comprovanti la realizzazione dei reati o comunque possono in tal modo acquisirsi elementi utili alle indagini». Perquisizioni che si sono rese necessarie all’esito dell’esame di documenti già acquisiti nei mesi scorsi e che hanno evidenziato, nei rapporti tra Di Martino e la Selex Sema, l’esistenza di partite contabili ritenute anomale. Elementi investigativi ulteriori sono emersi dagli interrogatori di Luca Mastroianni, Stefano Carlini, Carlo Angelini, Giovanni Paone, Giuseppina Bollani ed Erminia Esposito. Quanto all’interposizione fittizia, che nel decreto di perquisizione viene valutata come «macroscopica», sottolineato il ruolo della Advast srl e della Viacom, riconducibili a Di Martino, ma anche di un convento di suore di Castellammare, l’istituto Santa Croce

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