Salmonella nel Calore, negative le analisi Arpac

I dati tornano nella norma resta l'allarme nei luogi attraversati dal fiume
8 giugno 2011 - Barbara Ciarcia, Mirabella Eclano
Fonte: Il Mattino Avellino

L'allarme per la salmonella riscontrata in diversi tratti del fiume Calore è rientrato ma la guardia non sarà per questo abbassata. I primi esami positivi eseguiti dall'Arpac di Benevento nelle settimane passate avevano fatto scattare l'allerta anche in Irpinia. L'agenzia regionale per il controllo dell'ambiente di Avellino, diretta da Antonio De Sio, non ha perso tempo e così l'assessorato provinciale preposto e guidato da Domenico Gambacorta. Un comunicato è stato diramato a tutti i sindaci dell'alta e della media valle del Calore in cui si consigliava, mediante apposita ordinanza comunale, di vietare la pesca e l'uso delle acque fluviali per irrigare i campi. Vincenzo Sirignano, sindaco di Mirabella Eclano e vice presidente della Provincia, fu il primo a emettere un'ordinanza ad hoc: dopo pochi giorni fu la volta degli amministratori di Venticano, Luogosano, San Mango sul Calore, Taurasi, Montemiletto. Pescatori e imprenditori agricoli hanno sfiorato la crisi, dribblando ricadute nefaste per la florida filiera delle coltivazioni locali. Qualcuno nel frattempo si era già attrezzato comperando depuratori a base di acqua ossigenata per potere innaffiare gli orti prelevando e filtrando l'acqua dal Calore, acqua sterilizzata e quindi immune da ogni presenza di batterio patogeno per l'uomo. La psicosi è passata presto, e ora da queste parti tutti tirano finalmente un sospiro di sollievo. «I controlli sul territorio saranno più costanti e continui- fa sapere De Sio, il direttore dell'Arpac di Avellino-. D'accordo con l'Asl monitoremo il bacino e avvieremo una campagna di sensibilizzazione e maggiore attenzione verso l'ambiente in ogni comprensorio». Non chiacchiere ma progetti mirati e concreti stanno per essere messi a punto nei prossimi giorni in un incontro che si terrà tra i vertici dei due enti in difesa dell'ecosistema puntualmente compromesso dall'uomo, principale autore dell'inquinamento. L'Arpac del capoluogo ha infatti provveduto a fare eseguire altre, e più approfondite, analisi chimiche e batteriologiche lungo il corso d'acqua che attraversa il territorio irpino ai confini con il Sannio dove era stata riscontrata una particolare e sospetta concentrazione del batterio. L'esito, appena ottenuto, è negativo e ciò conforta. I controlli saranno eseguiti periodicamente, e saranno intensificati anche quelli ai depuratori comunali e industriali lungo l'intero tratto del corso d'acqua dove, purtroppo, si sversa indiscriminatamente e impunemente. La tempestività di vietare pesca e uso delle acque fluviali in attesa degli esami è stata comunque provvidenziale. La prevenzione in questi casi non è mai abbastanza. «Abbiamo agito con estrema prudenza e previdenza- ha dichiarato l'assessore provinciale all'ambiente, Domenico Gambacorta- per tutelare la salute dei cittadini. Con queste problematiche non si scherza, e le conseguenze di taluni batteri non possono essere sottovalutate. Nessun allarmismo, sia chiaro, ma solo preoccupazione fondata e basata su dati scientifici per fortuna rientrati. Guarda caso, poi, Benevento ha lanciato l'allarme e noi irpini, prima di loro, abbiamo disposto il divieto di pesca». Sebbene l'allarme sia stato ridimensionato, e il fenomeno controllato, non vuol dire che l'inquinamento nel Calore sia stato debellato, anzi. La sfida per Arpac, Asl e amministrazioni locali per salvaguardare l'habitat fluviale, in fondo, è solo iniziata.

Powered by PhPeace 2.6.4