Escherichia coli nei fiumi sanniti: sospesala pesca
Stop alla pesca nelle acque dei fiumi Calore, Sabato e Isclero, nei tratti che attraversano il territorio sannita. Ad istituire il divieto, con decorrenza immediata, è stata ieri la Provincia di Benevento, attraverso un’ordinanza a firma del dirigente del Settore attività produttive dell’ente, Elisabetta Cuoco, assunta a seguito di un rapporto del dirigente del Settore Territorio e Ambiente Luigi Velleca. All’origine della drastica misura i risultati dell’ultimo round di analisi effettuate dall’Arpac sull’acqua prelevati dai fiumi citati. Sia nel Calore che nel Sabato e nell’Isclero è stato confermato il superamento dei limiti dei parametri relativi alla presenza dei batteri di Salmonella ed Escherichia Coli. Un dato che non può essere sottovalutato, soprattutto in un momento di grande allarme a livello internazionale per la diffusione del nuovo ceppo del batterio dell’Escherichia, e di grande difficoltà nell’individuare l’origine della contaminazione. Tra l’altro ieri il Codacons ha inviato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia denunciando come «assolutamente inadeguate e insufficienti» le misure a tutela della salute dei cittadini adottate dal ministero della Salute e dalle altre autorità sanitarie italiane. Dunque il divieto disposto dalla Provincia appare quanto mai opportuno. L’ordinanza, pubblicata all’Albo Pretorio dell’ente, è stata inviata a tutte le autorità competenti, alla Federazione della Pesca e alle associazioni dei pescatori: contro i trasgressori saranno applicate le sanzioni previste dall’ art. 13 e seguenti del Regio Decreto 1486/1914. Fino a nuovo ordine, dunque, gli appassionati di pesca dovranno rinunciare a praticare il loro hobby nei fiumi citati. Cavedani, barbi, carpe, pesci gatto, alborelle ed anguille potranno dormire sonni tranquilli, «fino a quando dall’Arpac non arriveranno dati ben diversi da quelli attuali» spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Gianluca Aceto. Intanto permane anche il divieto di attingere l’acqua per irrigare i campi, disposto lo scorso anno anche in quel caso a seguito dell’allarme destato dai risultati delle analisi. In pratica, attualmente l’acqua di Calore, Sabato e Isclero può essere utilizzata in sicurezza, dopo un opportuno procedimento di sanificazione, solo per irrigare le coltivazioni di tabacco. Come si ricorderà, all’inizio di dicembre proprio in relazione al pessimo ”stato di salute” delle acque dei tre fiumi ben 40 amministratori di altrettanti centri sanniti sono stati indagati per non aver tenuto sotto controllo il fenomeno degli scarichi abusivi o comunque non adeguatamente depurati.