Il presidente della Provincia annuncia la mobilitazione «Rifiuti, il Sannio non pagherà per Napoli»

"Rifiuti, il Sannio non pagherà peer Napoli"

Cimitile: vogliono scaricare sui beneventani i costi della gestione degli impianti
5 giugno 2011 - Gianni De Blasio
Fonte: Il Mattino Benevento

La Provincia non ci sta e con forza denuncia l’atteggiamento irresponsabile della Regione sul nodo della gestione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. E il Presidente Cimitile tuona contro questa situazione che penalizza ulteriormente il Sannio.
Presidente Cimitile, è possibile che venga scaricata la massa debitoria pregressa della gestione rifiuti sui cittadini del Sannio, anche se questa riguarda rifiuti, per così dire, «napoletani»? «Non è una possibilità; purtroppo è una certezza: vogliono scaricare su di noi i costi della gestione e della messa in sicurezza degli impianti dismessi. La discarica di Montesarchio, ad esempio, ha ricevuto i rifiuti da tutta la Campania; è chiusa, ma richiede spese di gestione (1,5 milioni di euro l'anno) e messa in sicurezza (4,5 milioni di euro): ebbene, di questi costi dovremmo farci carico noi, tanto che la Regione ci sollecita ad inserirli nella Tarsu che pagano i cittadini sanniti. Ora, dividendo 6 milioni fra i circa 280 mila abitanti sanniti si ottiene che per ognuno di essi dovremmo aumentare la tassa sui rifiuti di 21 euro; e questo solo per Montesarchio. È una interpretazione assurda di una legge confusa ed ambigua da cambiare con urgenza».
In sostanza, la solidarietà regionale per il problema immondizia non comporta mettere solo a disposizione un territorio, ma anche il portafoglio dei sanniti. «È una richiesta di suicidio, non di solidarietà. È una ingiustizia colossale. Dopo che ci hanno portato discariche e spazzatura ora ci chiedono pure i soldi per far fronte ai guai fatti. Scusi la volgarità: ci vogliono "cornuti e mazziati". Noi ci chiediamo che fine abbiano fatto i fondi che erano stati accantonati per la gestione "post mortem" delle discariche; sono fondi versati dai cittadini e di cui non si ha traccia. Sono questi i guai delle gestioni centralizzate e commissariali».
In tutto questo pare manchi una solidarietà tra le Istituzioni, visto che il Consorzio Unico Napoli-Caserta vi fa causa, la Regione tiene fermi i finanziamenti, il Governo non dà indicazioni e la Protezione Civile sembra scomparsa. «Le leggi per far fronte alla emergenza rifiuti sembrano fatte a posta per scatenare conflitti tra le istituzionali. La Protezione civile è davvero scomparsa lasciando una valanga di nodi irrisolti fra i quali quello drammatico dei debiti e dei costi passivi. Nella riunione di febbraio a Palazzo Chigi, abbiamo sollevato il problema ottenendo l'impegno ad affrontarlo dal punto di vista finanziario e legislativo; erano presenti tutti i presidenti delle province, il presidente Caldoro, il ministro Prestigiacomo e, come promotore e garante, il sottosegretario Gianni Letta. Purtroppo, ad oggi, non abbiamo ancora risposte. Martedì verrà a Benevento una delegazione della competente Commissione bicamerale: speriamo che venga a parlarci di questo e non della solita solfa "provincializzazione sì o no"; vorremmo una audizione che parlasse prima di tutto dei nostri problemi e delle loro soluzioni e, solo successivamente, di cosa debbano fare i comuni e cosa le province».
Per l'ennesima volta lei ha chiesto un incontro al Presidente Caldoro su un tema di forte rilievo, ma finora non ha mai avuto risposta. Come giudica questo comportamento? «Ho ottenuto solo informali impegni per incontri di approfondimento che sinora non ci sono stati. Abbiamo ora rinnovato questa richiesta e siamo in attesa di risposta. Per la verità, è tutto un territorio che è in attesa di risposta, perché la richiesta che viene da deputati, senatori, sindaci, mondo del lavoro e delle imprese. Non esprimo giudizi, ma so che se continua così dovremo promuovere iniziative forti per farci ascoltare».
La Samte, la Società provinciale dei rifiuti, è un bambino nato morto? «Siete totalmente fuori strada. Samte è una società sana e ben amministrata che salvaguarderemo con ogni mezzo perché a lei affidiamo il compito strategico di attuare un ciclo dei rifiuti moderno, avanzato e soprattutto produttivo. È un bambino che crescerà sano e forte, e già nelle prossime settimane lo rafforzeremo con un aumento di capitale».
Che speranze hanno di essere riassorbiti i 127 lavoratori dei Consorzi rifiuti del Sannio e cosa risponde ad un Sindacato che vi accusa di non fare i loro interessi e di aver sbagliato tutte le decisioni in materia? «Noi non siamo venditori di illusioni e il tempo da dedicare alle "chiacchiere" preferiamo spenderlo nella costruzione di soluzioni. I lavoratori e le organizzazioni sindacali serie (con le quali continueremo a cooperare) sanno bene che abbiamo "concretamente" dimostrato "in solido" il nostro impegno, impegno che continua come dimostra il Piano industriale e strategico di Samte, che prevede l'inserimento dei lavoratori dei consorzi nelle attività che abbiamo sempre indicato».

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