L’impianto di tritovagliatura è saturo: lunedì sarà chiusura totale

Manca l'accordo tra le regioni Campania e Puglia per smaltire la frazione umida trattata
4 giugno 2011 - Stefania Battista
Fonte: Il Mattino Salerno

BATTIPAGLIA Ore frenetiche per lo Stir. Il timore, fondato, è che per lunedì il sito di trotovagliatura possa superare la capacità di accoglienza. Un'eventualità che si sta tentando di scongiurare, ma che porterebbe al collasso l'intero sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti della provincia di Salerno. Il problema è stato determinato dal fatto che l'impianto battipagliese, deputato solo alla tritovagliatura dei rifiuti, ha bisogno, per funzionare, di altri impianti dove scaricare l'immondizia lavorata. O discariche oppure termovalorizzatori. Esaurita da circa sei mesi la capacità di accoglienza delle discariche di Avellino e Benevento, si stava trasportando la frazione umida tritovagliata presso una discarica di Taranto. Ma la regione Puglia non era favorevole a questo invio, ritenendo che occorresse un accordo interregionale per poter consentire lo scarico. Qualche mese fa Italcave fece pertanto ricorso al Tar Puglia, competente localmente, ottenendo in un primo momento una sospensiva che ha consentito di continuare a scaricare i rifiuti del salernitano provenienti dallo Stir. Ma ora la sentenza dà ragione alla regione Puglia e, quindi, non sarà più possibile sversare la frazione umida a Taranto. Perlomeno fino a quando le due Regioni non trovino un accordo soddisfacente. A questo sta lavorando l'assessore regionale all'Ambiente. Nel frattempo, però, la situazione resta incerta. «Stiamo vagliando diversi provvedimenti tecnici - spiega Roberto Celano, presidente di Ecoambiente - per evitare la chiusura dell'impianto. Sono fiducioso che ci riusciremo. Dovremo tener duro da una settimana a dieci giorni, finché non sarà pronto l'accordo interregionale. Secondo la Puglia si tratta di rifiuti urbani, secondo noi, invece, di rifiuti speciali, come ritenuto anche da altri Tar. Per questo finora non era stato stilato l'accordo. Purtroppo il funzionamento dello Stir, dove non c’è sufficiente spazio per accogliere i rifiuti lavorati, dipende dagli altri siti. Finché non ci saranno quelli in provincia avremo sempre problemi». Intanto, dopo il giorno di chiusura per la festività del 2 giugno ieri le code sono state più lunghe. Un problema che si verifica dopo ogni giorno festivo. «Non possiamo restare aperti - spiega Celano - quando gli altri siti sono chiusi, sempre perché non potremmo trattenere il lavorato allo Stir. Oltre alla difficoltà di pagare gli straordinari finché non rientrano i debiti accumulati dai Comuni». Un altro fronte su cui c'è una sorta di "tira e molla" tra gli enti locali, che non sempre versano gli introiti della Tarsu nei venti giorni previsti dalla legge, ed Ecoambiente Salerno. Dopo aver ricevuto la comunicazione della società di servizi che minacciava di modificare l'ordine di scarico dei Comuni in base alla situazione debitoria, infatti, anche Battipaglia, che era in arretrato, ha esaminato il proprio piano di rientro effettuando un primo mandato ad Ecoambiente. Lunedì, poi, dovrebbe sottoporre il piano firmato alla dirigenza della società, in modo da non perdere il privilegio di scaricare per prima. «L'accordo l'avevamo raggiunto da mesi - sottolinea Celano - ma non si decidevano a firmarlo, né a versare la prima rata».

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