Rifiuti, niente discarica e Stir saturi: ora rischia anche Salerno

Scoppia l'impianto di Battipaglia non reggono i siti di trasferenza: da martedì stop ai camion
4 giugno 2011 - Fulvio Scarlata
Fonte: Il Mattino

«Non tollereremo rifiuti per strada, è scandaloso che cittadini virtuosi che fanno la raccolta differenziata subiscano l’emergenza». Alza i toni e i modi, Vincenzo De Luca. Ma Salerno e l’intera provincia affondano, lentamente ma inesorabilmente, nell’incubo spazzatura. Non basta più la raccolta differenziata, che nel capoluogo va avanti ma nell’Agro nocerino è in picchiata, non reggono i siti di trasferenza, scoppia l’unico Stir, quello di Battipaglia. Manca una discarica, non individuata da Regione e Provincia. Per lunedì è previsto il blocco dell’impianto di tritovagliatura, per martedì salta il sito di trasferenza di Ostaglio a Salerno, da mercoledì le immagini di Napoli e del napoletano rischiano di estendersi su un altro pezzo di Campania. Le strade di Salerno sono ancora abbastanza pulite. Ieri i camioncini sono passati alle 14 per raccogliere i cartoni che ogni negozio è tenuto a mettere per strada solo ad orario di chiusura ben imballati. Il venerdì sera è giornata di organico, che finisce nell’unico impianto di compostaggio della Campania, quello realizzato dal Comune di Salerno. Il problema è martedì prossimo, giorno dell’indifferenziato: 250 tonnellate non saranno scaricate ad Ostaglio, i camion rischiano lo stop e, a catena, i sacchetti dovrebbero marcire per strada. Già da lunedì lo Stir di Battipaglia avrà esaurito ogni spazio. «È un guerra - incalza Vincenzo De Luca - e quando c’è una guerra sono necessarie misure straordinarie. Noi raccogliamo il 72% di differenziata, il restante 28% deve avere la priorità nello smaltimento per rispetto verso lo sforzo di cittadini dai comportamenti virtuosi. Se poi Regione e Provincia non sanno dove portare i rifiuti indifferenziati, per incapacità amministrativa e per favorire camorra e affaristi, allora diano la possibilità al Comune di Salerno di organizzarsi da solo, perché il problema noi sappiamo come risolverlo». Concetto ribadito al Capo dello Stato: «Con rammarico ed incredulità sono costretto a richiamare la Sua attenzione sulla drammatica situazione che potrebbe verificarsi a Salerno nelle prossime ore - ha scritto il sindaco - Siamo di fronte, purtroppo, all’ipotesi concreta di un altro scandalo di dimensioni nazionali». La replica alle accuse di De Luca è immediata. «Se i dati della raccolta differenziata di Salerno sono reali, il sito di trasferenza non dovrebbe essere al collasso, dobbiamo accertare cosa c’è davvero a Ostaglio - la posizione dell’assessore regionale Giovanni Romano - E poi dove è finita l’autosufficienza che da mesi De Luca sbandiera teorizzando che dunque Salerno non ha bisogno del termovalorizzatore?». La sensazione è che, dietro l’incubo di un’altra emergenza rifiuti ci sia ancora una volta la politica. Il centrodestra esulterebbe a vedere Salerno in ginocchio sul fronte dei sacchetti come Napoli, anche se ciò dovesse coinvolgere anche altri Comuni salernitani. De Luca, dal canto suo, ha per anni puntato sul termovalorizzatore però da quando ha perso l’incarico per realizzarlo, lo ostacola e ha cambiato perfino la destinazione dell’area destinata all’impianto, passata da industriale ad artigianale. «Una cosa è bruciare rifiuti salernitani sotto controllo del Comune - dice - altro è che gli amici di Cosentino portino qui quello che vogliono». Lo scontro aperto tra il sindaco e Stefano Caldoro e tra il sindaco e il presidente della Provincia Edmondo Cirielli impediscono qualsiasi tipo di dialogo. Così la città del primato della raccolta differenziata, e una intera provincia fin qui abbastanza virtuosa, scivola piano piano verso la catastrofe ambientale.

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