Differenziata al 65%, ma ora ci serve l'ex-Laser
Differenziata, non solo i dati effettivi di marzo sono stati migliori di quelli previsti (il 67,30% contro il 65%), ma ad aprile il trend positivo si conferma con il 65,80%. Lo fa sapere Lucio Lonardo, presidente dell’Asia, cogliendo l’occasione per dire basta alle polemiche montate, durante e dopo la campagna elettorale, dalle forze politiche di opposizione «tacciando il sottoscritto di falsità ideologiche, tecniche, amministrative, il che mi ha costretto ad una serie di atti giudiziari a tutela propria, dell’Asia e dei lavoratori». C’è però un aspetto paradossale che Lonardo non esita a sottolineare: malgrado la drastica diminuzione dei conferimenti in discarica risulta per ora impossibile gratificare i beneventani con un alleggerimento notevole della Tarsu «perché da un lato ci viene negata la dignità di impianti industriali di trasformazione dell’umido e del secco valorizzabile, dall’altra ci viene confermata la designazione a pattumiera regionale con le 300 tonnellate di rifiuti napoletani quotidianamente ci vengono scaricati a Casalduni oggi, a S. Arcangelo ieri e probabilmente domani, e con la prospettiva assurda e paradossale di vederci sobbarcare gli oneri della gestione post mortem delle tante discariche sannite di cui hanno usufruito altre realtà territoriali regionali». A determinare una svolta positiva potrebbe essere solo l’autorizzazione, grazie ad un’apposita deroga concessa dalla Regione, a gestire in proprio l’impianto ex Laser per trattare il rifiuto secco valorizzabile, «magari anche aprendo a ”joint venture equity”, accordi di collaborazione dettati dalla necessità di reperire capitali per mettere in opera l’impianto con un’equa suddivisione dei rischi legati all'investimento ovvero un’equa ripartizione delle possibili perdite o utili». L’alternativa è che la Samte acquisti l’impianto («visto che il capannone è del Comune e i macchinari dei cittadini di Benevento, che li hanno pagati con la Tarsu») usandolo per l’intera provincia. In ogni caso, conclude Lonardo, va creato il contesto per «l’interruzione di ogni atto di solidarietà verso realtà che ci stanno non solo affossando ma di fatto penalizzando oltre ogni limite di sopportazione. Platone soleva dire ”le città non hanno bisogno né di mura, né di cantieri per essere felici, né di popolazione numerosa, né di grandezza, ma di virtù”, nel nostro caso questa virtù dovrebbe essere quella di tutelare il nostro territorio dai nuovi barbari, anche se questo volesse dire creare nuove Forche Caudine».