E lo Stir di Battipaglia resta chiuso per la festa della Repubblica

Cambia l'ordine di smaltimento: precedenza a chi non ha debiti con la società provinciale di servizi
3 giugno 2011 - Stefania Battista
Fonte: Il Mattino Salerno

Chiuso per la festa nazionale del 2 giugno lo Stir di Battipaglia. Mentre l’intera provincia lamenta il profilarsi di una nuova crisi dei rifiuti e nel capoluogo infuria la polemica tra il sindaco Vincenzo De Luca, la Provincia e la Regione, nell’impianto battipagliese si chiudono i battenti per rispettare il calendario festivo. E oggi cosa accadrà? La situazione si profila piuttosto difficile perché ai comuni sono giunte in questi giorni, da parte di Ecoambiente Salerno, le comunicazioni tanto temute, cioè l’ordine in cui i compattatori potranno scaricare è stato modificato, non in base alle esigenze di smaltimento o alle priorità dovute alle difficoltà di alcune aree geografiche, bensì in base alla situazione debitoria che gli enti locali hanno nei confronti della società di servizi. Chi non ha ancora saldato il proprio debito dovrà attendere tutti gli altri. Il problema è che, adottando questo criterio, pur legittimo, si profila un aumento delle spese proprio per quei comuni che sono già in difficoltà. Tenere per ore e ore i propri mezzi in coda significa dover pagare straordinari agli autisti che li conducono. Senza tener conto dei conseguenti accumuli di spazzatura nelle strade cittadine, poiché, conoscendo ciò che li attende, gli enti locali saranno costretti a non raccogliere quotidianamente i rifiuti. Il tutto con l’avvicinarsi della stagione estiva che rende più difficoltosa, per l’aumento del numero dei residenti stagionali, la situazione nei piccoli comuni della costa. Proprio questi ultimi, tra l’altro, risultano spesso essere in ritardo con i versamenti a Ecoambiente. Già in preallarme anche il comune di Battipaglia, dove l’assessore all’Ambiente Massimiliano Casillo, spera di poter evitare giacenze in strada. «Abbiamo l’autorizzazione regionale a scaricare per primi, una forma di ristoro dovuta al nostro comune poiché ospitiamo l’impianto. Ma la comunicazione di Ecoambiente sull’ordine di scarico rispetto ai debiti è giunta anche a noi. Quindi sono inattesa di sapere cosa accadrà oggi per prendere i dovuti provvedimenti». Intanto Battipaglia ha già concordato, almeno in parte, un piano di rientro per i debiti accumulati nei confronti di Ecoambiente negli anni scorsi. L’ente locale potrà stornare la quota che le è dovuta come ristoro e rateizzare il restante. La rateizzazione è stata concessa anche ad altri comuni, come accaduto qualche mese fa a Camerota, dopo che i suoi compattatori erano stati rimandati al mittente. Bisogna ora capire se l’ordine di scarico terrà conto anche di chi ha concordato piani di rientro, come Battipaglia e Camerota, oppure se il debito verrà considerato tuttora insoddisfatto. Sarà stilata una sorta di graduatoria dei morosi? Chi ha un debito maggiore attende di più e chi ha cominciato a rientrare passa un pochino avanti? C’è da ricordare che effettivamente Ecoambiente è una società di servizi, per cui per pagare i propri dipendenti è necessario che incassi il dovuto dagli enti locali. E i comuni devono, per legge, destinare la Tarsu proprio a questo scopo. Solo che, proprio a causa della crisi che costringe spesso a lasciare i rifiuti in strada, sono moltissimi i cittadini che tentano di evadere la Tarsu, ritenendola ormai indebita visto che non ricevono in cambio un adeguato servizio. Dunque la situazione, simile a un cane che si morde la coda, sembra difficile da risolvere. A Battipaglia, ad esempio, si è accertata una notevole fetta di evasione che il comune sta tentando di far rientrare intensificando controlli e accertamenti.

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