Tracciabilità dei rifiuti, in Campania operativi da ottobre

Saranno recuperati i fondi europei bloccati grazie alla pubblicazione del nuovo Piano Gestione
3 giugno 2011 - l.c.
Fonte: Il Mattino

Partenza rimandata per il Sistema di tracciabilità dei rifiuti. Dopo la difficile giornata di sperimentazione consumata lo scorso 11 maggio, il ministero dell’Ambiente ha deciso di rinviare l’entrata in vigore del «Sistri» (questo il nome del sistema), annullando lo «start» di inizio giugno e stabilendo una partenza differenziata a seconda degli enti e delle imprese coinvolte. Napoli e la Campania sono una caso assai specifico, perché il sistema partirà ad ottobre e consentirà di osservare i movimenti di tutti i rifiuti prodotti in regione, non solo quelli speciali (come previsto nel resto d’Italia), ma anche quelli «solidi urbani», dunque i tradizionali. I cambiamenti in corsa sono stati decisi a Roma, dopo un lungo braccio di ferro tra il ministero e Associazioni delle imprese (Confindustria, Legacoop, Rete Imprese Italia) che dovranno segnalare obbligatoriamente tutte le movimentazioni periodiche di rifiuti prodotti al loro interno. La prima sperimentazione del sistema, una sorta di simulazione con cui le aziende dovevano usare il software per verificare accesso e velocità dell’operazione, ha scatenato una valanga di reazioni negative, con conseguenti paure, da parte degli imprenditori, di dover incorrere in sanzioni salate semmai il Sistri fosse entrato in vigore senza la necessaria funzionalità per gli utenti. Così, poche ore prima che le norme facessero il loro corso, il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha accolto l’appello delle imprese: il Sistri partirà l’1 settembre soltanto per le grandi aziende con oltre 500 dipendenti. Ad ottobre toccherà invece alle realtà aziendali con più di 250 addetti, mentre per le imprese più piccole ci si sposterà a inizio novembre (più di 50 dipendenti) e inizio dicembre (meno di 50 dipendenti). Vediamo adesso il caso Campania. Per quanto riguarda le aziende locali produttrici di rifiuti speciali (derivanti da trattamenti chimici, agricoli, industriali etc), l’entrata in vigore del Sistri rispetterà le diverse scadenze scelte dal ministero. Invece l’1 ottobre sarà la data in cui partirà il funzionamento del «Sistri Campania», unico nel suo genere perché garantirà il controllo informatico sullo spostamento, dai luoghi di produzione a quelli di smaltimento, di tutte le tipologie di rifiuto prodotte in regione. Dunque non solo quelli generati dalle imprese, ma anche i 2,7 milioni di tonnellate di spazzatura che dai Comuni vengono conferiti verso discariche, Impianti di Trattamento intermedio e termovalorizzatori. Un «radar continuo», che la Regione ha voluto sposare con un Protocollo d’Intesa ad hoc firmato dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano e dal ministro Stefania Prestigiacomo. Protocollo peraltro già ratificato e pubblicato ufficialmente. Adesso si tratterà, e con maggiore calma grazie alla proroga, di attrezzare tutti gli Enti preposti a raccolta e smaltimento, compresi i trasportatori, dotandoli della strumentazione utile a segnalare tutte le quantità di rifiuti smistate. «Il rinvio del Sistri servirà per renderlo funzionale e interoperativo. È ora importante - ha detto Daniele Fortini, amministratore di Asìa - che questi mesi di proroga vengano utilizzati al meglio per correggere gli errori e risolvere i problemi, in primo luogo quello dell’interoperabilità tra il Sistri e i sistemi, spesso avanzatissimi e già ampiamente collaudati, che molte imprese d’igiene ambientale già utilizzano». Tornando ai rifiuti speciali, poi, la Regione ha pubblicato anche il nuovo Piano di Gestione, uno step che, come affermato dall’assessore Romano, potrebbe essere decisivo per il recupero di fondi europei ancora bloccati a causa dell’emergenza.

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