Presentato il piano industriale strategico della società provinciale Samte

Rifiuti, l'Asia conserva le competenze in città

Il resto del Sannio farà parte di un complesso omogeneo
Gli operatori saranno 472
2 giugno 2011
Fonte: Il Mattino Avellino

Riduzione, recupero, riciclo: sono i princìpi alla base del “Piano industriale strategico” della Samte, la Società provinciale preposta alla gestione del ciclo dei rifiuti del Sannio, presentato ieri alla Rocca dei Rettori. Ad illustrarne i dettagli operativi è stato il direttore tecnico Paolo Viparelli. «Dal 1° gennaio prossimo - ha detto - dovremo essere operativi, se non cambia la legge nel frattempo: noi puntiamo sul porta a porta e sulla modifica dell'impiantistica per aumentare il recupero. Nell'ultimo quinquennio c’è stato un aumento dei rifiuti; ma è aumentata fino al 40% la raccolta differenziata: pertanto è evidente la necessità di bloccare almeno l’aumento della produzione dei rifiuti. Lasciamo dunque l’indipendenza della città di Benevento con l’Asia, ma accorpiamo tutto il resto del territorio in un complesso omogeneo. Puntiamo alla fine del 2012 fino al 65% di raccolta differenziata». Quanto al personale da impiegare per le attività della Samte a regime, gli addetti saranno complessivamente 472, per una popolazione di 288.705 abitanti. Di questi, 180 (gli addetti dell’Asia, che, mantenendo lo status quo grazie ad accordi ad hoc con gli enti riferimento, conserverà anche i livelli occupazionali) opereranno a Benevento, e gli altri 292 nel resto della provincia; in pratica, ci saranno 1,63 addetti ogni 1.000 abitanti. Il personale che dipendeva dai disciolti consorzi «sarà impiegato, secondo il livello di inquadramento contrattuale e la professionalità acquisita in attività di tipo tecnico e/o amministrativo; nelle varie fasi di controllo e verifica della produzione del servizio; nel a gestione diretta della raccolta differenziata; in attività di custodia di siti e/o impianti; nell’attività produttiva degli impianti dedicati alla raccolta differenziata in fase di progettazione, realizzazione e completamento. Eventuali percorsi formativi o di qualificazione saranno oggetto di specifica definizione, anche di intesa con le organizzazioni sindacali». Tutte queste previsioni, però, si innestano in un contesto confuso sul piano normativo e finanziario: «Non abbiamo certezza di finanziamenti regionali per interventi migliorativi degli impianti», ha ammesso Viparelli; sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia Aniello Cimitile e l’amministratore unico della Samte Luigi Diego Perifano, che ha definito il piano «un atto di trasparenza tecnico-amministrativa in una congiuntura difficilissima sotto il profilo economico e giuridico, in un quadro oscuro delle competenze in materia». Perifano ha anche tenuto a sottolineare che alla Samte non sono state effettuate nuove assunzioni, se non quella del direttore tecnico: «Abbiamo fatto esclusivamente leva - ha dichiarato - sul personale che ci è stato trasferito per legge e cioè quello era in servizio presso lo Stir di Casalduni. Neanche un euro aggiuntivo di spesa è derivato da questo trasferimento di personale». È toccato poi a Cimitile scagliarsi «contro i diktat di gestire impianti dimessi e peraltro con il personale non dei disciolti Consorzi beneventani, ma con quelli del Consorzio Unico Napoli/Caserta. Io come professionista - ha detto — mi vergogno di questo Piano aziendale Samte, perché non ci sono i presupposti per stilarlo. Ci sono cose che gridano vendetta. Ci hanno dato delle discariche, le hanno messe su terreni franose e ora ci dicono pagateveli voi sanniti i costi dei danni e di gestioni assurde nonché pure quelle della messa in sicurezza di queste frane».

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