Rottura con "IrpiniAmbiente", i sundacati verso il blocco
È rottura tra «IrpiniAmbiente» e le organizzazioni sindacali di categoria. La decisione di sospendere il servizio nella giornata di domani è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prima - attraverso un comunicato - i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari «per rivendicare il diritto preventivo dell’informazione e la corretta ripresa delle relazioni sindacali, al fine di partecipare attivamente, unitamente ai sindaci, ad un progetto condiviso del ciclo integrato in provincia». Quindi - verificato, nel corso di un confronto con i vertici della società, tenutosi presso la sede di «IrpiniAmbiente», che «non ci sono più margini per continuare la discussione» - hanno annunciato «l’attivazione delle procedure previste per il raffreddamento». Le rimostranze delle organizzazioni di categoria non riguardano, però, solo l’ordine di servizio che sospende l’attività prevista nella giornata di domani, «penalizzando i Comuni che pagano per essere serviti e producendo un alibi per i Comuni morosi, cercando di ottenere ”una falsa economia”, un abbattimento del costo della manodopera a fronte di un costo non quantificato di rifiuti indifferenziati che verranno prodotti». Un argomento sul quale puntano l’attenzione i sindacati è proprio quello della differenziazione dei rifiuti. «I primi dati elaborati - evidenziano nel comunicato Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Ugl - sono inquietanti: vi è un crollo inspiegabile delle percentuali rispetto al mese di marzo. I Comuni corrono il rischio di non raggiungere la percentuale prevista dalla legge, obbligando l’applicazione di sanzioni». Le parti sociali lamentano, inoltre, una «contiguità con il passato che peggiora complessivamente le condizioni di lavoro» e accusano la società di operare «una politica di clientele e sprechi, una gestione della spesa pubblica poco trasparente ed irresponsabile». Al contrario, «non c’è traccia della politica degli investimenti tesa a potenziare strutture e mezzi, a sviluppare una corretta politica di prevenzione e sicurezza, di crescita e formazione del personale, in modo da poter affrontare i problemi veri quali l’efficienza, l’efficacia e la competitività». Le questioni sono state oggetto del confronto tenutosi presso la sede di «IrpiniAmbiente» che ha visto la partecipazione del responsabile amministrativo del soggetto unico di gestione Mario Manganiello, del responsabile del settore tecnico Annarosa Barbati e del direttore generale Michele Mirelli. Il confronto è servito per assicurare una speranza di riassunzione per i cosmarini che non hanno accettato il trasferimento alla società provinciale. I vertici di «IrpiniAmbiente» - confermando che per questi lavoratori «sono già state avviate le procedure di licenziamento» - hanno dichiarato la propria disponibilità ad avviare un tavolo presso il Palazzo di Governo per stabilire i criteri di assunzione ex novo per gli addetti che «hanno maturato la volontà di essere riassorbiti». Avviata, inoltre, la discussione sui servizi domenicali e nei giorni festivi. «L’azienda - si legge nel verbale redatto - evidenzia la necessità di una turnazione, a copertura dei servizi nei giorni festivi, con chiamata a lavoro del personale necessario e sufficiente a coprire l’attività prevista». Per lo spazzamento domenicale, «laddove necessario e richiesto», invece, «la società manifesta la volontà di discutere l’ipotesi di considerare il servizio quale lavoro ordinario». Le parti hanno pure discusso di tfr - «IrpiniAmbiente» ha comunicato che sono in corso le verifiche per l’ammontare del maturato -, dei ticket mensa e del personale dello Stir. «In riferimento alla decisione di sospendere il servizio nella giornata festiva di domani - sostengono le organizzazioni di categoria - chiediamo il ritiro della disposizione e la possibilità di affrontare la discussione nel merito dell’organizzazione dei servizi». © RIPRODUZIONE RISERVATA