Rifiuti, malati in braccio per sfuggire ai cumuli
Ambulanze intrappolate nel centro storico. Bloccate dai cumuli di rifiuti che ancora assediano il dedalo di vicoli. E, per non perdere tempo prezioso, gli infermieri e i medici gettano il cuore oltre l’ostacolo: portano a spalla, sulle lettighe, gli ammalati in gravi condizioni, che non possono camminare per raggiungere prima l’ambulanza, e poi l’ospedale. A segnalare i disagi Giuseppe Galano, il medico che coordina i soccorsi in città dalla centrale operativa del 118 situata all’interno del Cardarelli. E avverte: «La situazione resta critica. Qualche giorno fa, persino l’accesso all’ospedale Ascalesi era off-limits. Non potendo sperare nella rimozione immediata della spazzatura, gli operatori hanno sollevato di peso il paziente, disteso sulla barella, e così raggiunto il pronto soccorso». Situazione limite, che ha fatto scattare un «piano B» per velocizzare i tempi d’intervento, altrimenti compromessi dagli «ostacoli ambientali» che, in questo caso, sono poi stati rimossi. Prosegue Galano: «Le altre ambulanze sono state dirottate dall’Ascalesi verso il vicino presidio Loreto mare. Ma quest’ultima struttura – fa notare il medico – è già chiamata a sostenere ritmi di lavoro incalzanti, che determinano una cronica carenza di posti letto disponibili». Quindi, l’appello: «Urge procedere alla rimozione della spazzatura ammassata in diverse zone cittadine, a macchia di leopardo». Non solo: «I roghi di spazzatura spingono i napoletani a rivolgersi al 118. Sono oltre cinquanta, nell’ultima settimana, gli sos lanciati per ottenere assistenza sanitaria a seguito dei fumi sprigionati nell’aria da incendi dolosi». Sino a quindici contatti in una mattinata. Per la maggioranza, i più colpiti dalle crisi respiratorie sono bambini e anziani spesso già afflitti da allergie o patologie croniche. Il primo consiglio, che viene da parte dei medici specialistici, è, chiaramente, quello di allontanarsi subito dal luogo di «esposizione» che causa il malore. Poi, sulla base delle indicazioni del medico di famiglia, si può verificare se è opportuna la somministrazione di una terapia a base di farmaci cortisonici o antistaminici.