Mancano i fondi della protezione civile, si fermano i lavori a Maruzzella
Solo qualche giorno fa il capo della protezione civile Franco Gabrielli era stato personalmente a svolgere un sopralluogo a Maruzzella. Tempo qualche ora e i lavori di ampliamento dell’invaso si sono bloccati proprio a causa di un «ritardo» da parte dello stesso dipartimento che fa capo alla Presidenza del Consiglio. L’impresa impegnata nelle fasi di ampliamento dell’invaso lamenta, infatti, il mancato e ritardato pagamento delle somme che, in base all’accordo inter-istituzionale approvato a Palazzo Chigi lo scorso gennaio, la stessa protezione civile si era impegnata a versare. Gabrielli, accompagnato dal presidente della Provincia Domenico Zinzi, aveva visionato la discarica Maruzzella di San Tammaro, presso il più grande sito di stoccaggio della Campania, quello di Ferrandelle, che nel 2008 consentì alla protezione civile di poter sversare rifiuti di Napoli e di altre aree della Campania in attesa di costruire le discariche necessarie, e in altri siti che necessitano di bonifica ambientale. Gabrielli nella circostanza aveva anche rassicurato Zinzi «sulla massima collaborazione nel rimuovere i rifiuti depositati dalla struttura commissariale in diverse aree della provincia nel corso dell’emergenza rifiuti del 2008», accollandosi gli oneri economici dell’operazione. Ma proprio Zinzi aveva incalzato il responsabile del dipartimento della protezione civile, chiedendo un’accelerazione alla conclusione dei lavori per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, per quel che riguarda la parte di competenza della protezione civile». Si tratta, cioè, del ripristino dei luoghi che dovranno ospitare il sito di trattamento dell’umido. Nel giro di circa un mese tale operazione dovrebbe essere completata. Per mettere a regime tale impianto, poi, resteranno da compiere ulteriori interventi a carico della Regione Campania. Ma intanto, proprio sull’ampliamento della discarica di Maruzzella, i Comuni di San Tammaro e Santa Maria la Fossa hanno presentato un ricorso al Tar della Campania: a luglio l’udienza. Attualmente la capacità residua dell’impianto è valutata in circa 600 mila tonnellate senza però tener conto che dentro Maruzzella, secondo i piani approvati dalla ex struttura commissariale guidata da Guido Bertolaso, dovrebbero confluire anche i rifiuti della discarica di Ferrandelle, chiusa l’anno scorso, e cioè circa 500 mila tonnellate. In questo caso, dunque, la capacità dell’invaso di San Tammaro si ridurrebbe ancora di più. Dunque tutto ruota attorno ai margini operativi della discarica di San Tammaro, fermo restando lo svuotamento di Ferrandelle. Intanto, c’è attesa per i tempi di realizzazione dell’impianto di compostaggio, sempre da realizzare a San Tammaro. Sarebbe dovuto essere pronto entro maggio, i tempi tecnici sono slittati a luglio. Con un forte beneficio economico: si risparmieranno almeno 200 euro a tonnellata. Tanto costa oggi smaltire l’umido nei siti in provincia di Padova e in Sicilia. Ecco anche perché la Provincia ha previsto in bilancio una diminuzione della quota relativa alla Tarsu introducento un meccanismo «premiale» per i Comuni virtuosi.