Sodano verso la delega per l'immondizia: il ritorno del "Signor No"

21 maggio 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

«Io assessore al Comune di Napoli? Non ne so niente e non è certo questo il problema: sono impegnato nella campagna per De Magistris sindaco. Vincere ed evitare che il candidato dell’imputato Cosentino diventi primo cittadino è l’unica cosa che conta»: Tommaso SODANO smentisce le voci che lo danno in pole position per la poltrona di assessore ai rifiuti e ribadisce: «Di queste cose non abbiamo proprio parlato». Ma il suo nome continua a spuntare nel toto giunta. Sodano, infatti, è stato uno dei protagonisti della vicenda rifiuti. Con una posizione sempre netta che è stata spesso contestata e altrettanto spesso difesa. C’è chi lo chiama «Signor no». Chi lo definisce uno «sfasciacarrozze». Ma lui ha sempre rispedito le accuse al mittente e ha scritto con il giornalista Nello Trocchia il libro «La peste» in cui ripercorre le tappe dell’emergenza rifiuti e i rapporti tra aziende, politica e camorra che si muovono dietro le quinte. Forse anche per queste denunce viene più volte minacciato. Per capire chi è Sodano è utile ripercorrere le tappe della sua lunga carriera politica. Protagonista delle lotte del movimento studentesco prima, e del movimento anticamorra poi, aderisce da subito a Rifondazione Comunista. Dal 1995 al 2001 è assessore provinciale al Lavoro. Poi nel 2001 diventa senatore ed entra nella commissione ecomafie di cui è presidente Paolo Russo, esponente di primo piano del Pdl campano. In una lunga serie di audizioni si comincia a ricostruire gli sperperi infiniti dell’emergenza. L'11 febbraio del 2002 Sodano si presenta con una denuncia dai carabinieri della caserma di Castello di Cisterna. Il senatore ha sempre e duramente contestato la necessità di realizzare un termovalorizzatore ad Acerra: ha marciato con il vescovo don Rinaldi per gridare il suo no. Ma è anche convinto che qualcosa non vada nel bando di gara che ha assegnato alla Fibe la costruzione dell’impianto. Perciò ha mostra ai militari una serie di documenti. Parte l’inchiesta. Nel maggio del 2007 il gip Rosanna Saraceno sostiene in un’ ordinanza che le aziende del gruppo Impregilo «con artifici e raggiri» hanno eluso i contratti, falsificato i risultati delle analisi, bloccato gli impianti per far crescere l’emergenza. Il tutto «con la complicità, se non la connivenza, di chi aveva l'obbligo di intervenire». Tra gli indagati anche il governatore Antonio Bassolino. Qualche mese dopo il momento più difficile della vita politica del senatore che è intanto stato rieletto. Il contrasto con il commissario di governo Guido Bertolaso sull’apertura di una discarica a Serre e il suo appoggio alle proteste di piazza, portano alle dimissioni del capo della protezione civile. Il governo è ormai sull’orlo della crisi. A Natale scoppia la peggiore delle tante emergenze rifiuti vissute dalla Campania. Nel 2008 cade Prodi e nelle successive elezioni Rifondazione comunista esce dal Parlamento. Berlusconi nomina Bertolaso sottosegretario all’emergenza. Una legge indica dieci discariche: tra queste c’è anche quella di Serre. Per diversi mesi i rifiuti spariscono. Ma lo stesso governo alla fine del 2010 cancella quattro sversatoi e tra questi c’è anche quello contestato da Sodano. Qualche mese dopo i cumuli di sacchetti per le strade ricominciano a crescere. «Un’altra emergenza costruita a tavolino per permettere nuovi sprechi» è la tesi dell’ex senatore.

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