Rifiuti, l'accusa dei sindaci

Guarino: "Contabilità sbagliate, IrpiniAmbiente ci danneggia"
Terreriello: "Gestione diretta"
20 maggio 2011 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Mancati pagamenti a IrpiniAmbiente, i comuni si difendono. In seguito all’affondo della società provinciale - che ha annunciato la possibilità di bloccare i servizi nei comuni che continueranno ad essere inadempienti rispetto ai pagamenti dovuti per la raccolta e lo smaltimento - gli amministratori contestano le cifre e respingono le accuse al mittente. Al fianco della società, che intende chiedere l’intervento del Prefetto, si schiera il sindacato che ribadisce la necessità di passare, da subito, alla tariffa, affidando la riscossione a IrpiniAmbiente. I sindaci non ci stanno a subire le accuse della società. «Il debito maturato dal nostro Comune - evidenzia il sindaco di Solofra Antonio Guarino - è ben lontano dal milione e seicentomila euro cui fa riferimento il soggetto di gestione. Da conteggi aggiornati risulta un debito di 776mila euro, dal quale va decurtato il mandato di 31mila euro effettuato nelle ultime ore». Il primo cittadino entra nel dettaglio, illustrando - attraverso un puntuale prospetto - i rapporti tra la città della concia e il soggetto unico di gestione dei rifiuti. I calcoli effettuati evidenziano un fatturato di IrpiniAmbiente di poco superiore ai due milioni e 300mila euro, dei quali un milione e 75mila euro è stato liquidato. Del rimanente, l’amministrazione ha contestato importi per oltre cinquecentomila euro. Situazione diversa, invece, per il Comune di Prata Principato Ultra. In questo caso, il debito - secondo le cifre della società provinciale - ammonta a 228mila euro che - in proporzione - è tutt’altro che irrilevante. «Abbiamo registrato difficoltà - spiega il sindaco Tenneriello - e ritardi nell’emissione dei ruoli, addebitabili esclusivamente alla società provinciale. Per questo, come molti altri comuni, siamo in debito di tutte le fatture del 2011. Tra l’altro, non abbiamo indicazioni certe circa l’organizzazione del servizio ed i costi: IrpiniAmbiente ci ha comunicato di fare riferimento alle spese del 2010». Il primo cittadino non manca una riflessione sull'opportunità di affidare al soggetto unico provinciale la gestione delle attività afferenti il ciclo integrato. «Vorrei sapere - aggiunge - perché non possiamo effettuare il servizio in proprio, con un notevole risparmio sui costi: è inammissibile l’aggravio sul cittadino per mantenere carrozzoni come quello dell’ex Asa». Al fianco di IrpiniAmbiente, nel frattempo, il sindacato sollecita il superamento definitivo di difficoltà che si trascinano da anni. «È cambiata la situazione aziendale - evidenzia il responsabile Ambiente della Uil, Michele Caso - ma non l’atteggiamento dei sindaci. Questa irresponsabilità non è più giustificabile: il nuovo soggetto di gestione accusa difficoltà che sono di gran lunga superiori rispetto a quelle lamentate dai due ex Cosmari e dalle rispettive articolazioni societarie». Caso prova a tracciare il percorso da seguire per evitare un’ulteriore emergenza finanziaria che metterebbe a rischio il sistema. «È necessario - aggiunge - chiudere la fase di liquidazione dei consorzi e determinare subito la tariffa, affidando la riscossione a IrpiniAmbiente. Siamo perché anche per i rifiuti, come per tutti gli altri servizi, vi sia un rapporto diretto tra i cittadini e le società erogatrici: l’intermediazione degli enti locali non serve, è un passaggio che complica le situazioni anziché agevolarle».

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