Roghi e blocchi stradali, scatta la linea dura contro i teppisti

Denunce e arresti per le proteste
In tre giorni 120 gli incendi domati fiamme anche in via Petrarca
20 maggio 2011 - e.r.
Fonte: Il Mattino

Pugno di ferro contro i teppisti dei rifiuti. Blocchi, roghi, forme di protesta estemporanee verranno severamente punite. Il questore Luigi Merolla non usa mezzi termini. D’ora in poi sarà tolleranza zero. Se fino ad oggi, causa elezioni amministrative, il piano per evitare i roghi è stato in parte accantonato, è giunto il momento di voltare pagina. I controlli saranno serrati. Già nei giorni scorsi polizia e carabinieri hanno denunciato e arrestato diverse persone protagonisti di rivolte di quartiere ed ora non daranno tregua. È un vero e proprio bollettino di guerra quello che esce fuori dalla sala operativa dei Vigili del Fuoco. Gli incendi non danno tregua di giorno e di notte. I roghi ai cumuli di immondizia hanno impegnato decine di uomini e numerosi mezzi. In media - spiegano alla centrale - ci sono stati 40 roghi al giorno da martedì ad oggi (ieri ndr). Ed hanno interessato molte zone. Da corso Garibaldi a via Genova, da Ponticelli alla Sanità, poi corso Umberto, piazza Nicola Amore, Via Piave, una vasta area di Pianura soprattutto dove ci sono gli insediamenti dei rom e Scampia. Centro e periferia della città. Ma non solo. I roghi anche nella Napoli bene, quella che abita a Posillipo. In via Petrarca non molto distante dal bar Cimmino, all’ora di punta poco prima delle 13, un cumulo di rifiuti è stato incendiato. Il caldo esaspera gli animi delle persone. Anche se c’è qualcuno che ritiene che dietro gli incendi ci sia una strategia ben precisa, una sorta di regia occulta che mira solo ad ingigantire un problema. Non sarebbe un caso che i roghi e le proteste siano iniziati in concomitanza con la campagna elettorale ed è quasi scontato che la situazione possa in qualche misura peggiorare fino al ballottaggio previsto per l’ultima domenica di maggio. La raccolta dell’immondizia, anche se a rilento, continua. L’Ufficio Flussi della Regione Campania nel consueto bollettino ha comunicato che ieri sono state conferite 2.530 tonnellate di rifiuti. Di queste, 1.160, su una produzione giornaliera di 1.250, provengono dalla città di Napoli, le altre dalla provincia. Il rallentamento dipende esclusivamente dagli impianti. Le difficoltà di conferimento dei rifiuti negli impianti Stir della provincia di Napoli sono la principale causa della presenza dell’immondizia in città. Claudio Cicatiello, presidente di Asia, la società che cura i servizi di igiene ambientale, lancia l’allarme e non è il primo: «Abbiamo anche avuto notizia di un rallentamento al termovalorizzatore di Acerra del quale, però, non conosciamo l’entità». L’impossibilità di liberare i magazzini degli impianti Stir significa non potere procedere a ulteriori prelievi: le due frazioni, secca e umida, risultanti dalla lavorazione negli Stir sono destinate rispettivamente al termovalorizzatore di Acerra, che li brucia e, fuori dalla Campania, in particolare in Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e, prossimamente anche nelle Marche. Nella serata di ieri circa 40 autocompattatori erano ancora in fila davanti agli Stir: 20-25 si trovavano a Giugliano mentre un’altra dozzina era in viaggio per Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che ha autorizzato gli sversamenti provenienti di Napoli dopo le 20, cioè quando saranno completati quelli locali.

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