L'Asìa non paga, stop a esumazioni nel cimitero
Sospese le esumazioni nei cimiteri di Napoli: non è possibile dissotterrare i morti perché la ditta che smaltisce il legno delle bare non passa più per il ritiro. «È quasi un anno che i pagamenti non arrivano, non possiamo più lavorare in forma gratuita»: la comunicazione è arrivata mercoledì, in concomitanza con l’immediata sospensione del servizio. Però l’azienda, la «Ecologica Sud», non ha voluto creare un disservizio troppo pesante e, ieri mattina, ha mandato i mezzi per effettuare gli ultimi ritiri e cancellare lo strazio dei legni delle bare abbandonati dentro al cimitero. Però quello è stato l’ultimo «piacere» fatto alla città. Da questo momento il servizio è sospeso. E siccome non si possono effettuare le esumazioni, non si liberano nemmeno i posti per «accogliere» le nuove bare, quindi sale fortemente il rischio che i morti restino nei depositi fino a quando la situazione non arriverà a una soluzione. L’allarme sulla vicenda è stato lanciato da Andrea Santoro, consigliere comunale appena rieletto con Fli, che manderà ai due candidati per il ballottaggio una documentazione sulla situazione dei cimiteri della quale si occupa da sempre: «È opportuno che i due aspiranti Sindaci, De Magistris e Lettieri, sappiano quali interessi occulti generano i disservizi nei cimiteri. Non è stato facile per me costringere a suon di denunce l’amministrazione comunale a far riprendere i lavori dell’impianto di cremazione. Ed oggi c’è il rischio che anche quei lavori si fermino per mancanza di risorse. Fermare i lavori del crematorio, così come fermare oggi le esumazioni, fa gioco a chi ha interesse a mantenere la situazione attuale che genera solo speculazioni e malaffare». L’attività di recupero del legno delle bare spetta ad Asìa che lo ha appaltato alla «Ecologica Sud». È l’azienda napoletana che si occupa dello smaltimento dei rifiuti che dovrebbe pagare gli arretrati alla società che si occupa delle bare. Il materiale viene recuperato e sottoposto alle accurate procedure di smaltimento riservate ai rifiuti speciali. Intanto al cimitero è già scattato l’allarme. Nel fine settimana non dovrebbero essere effettuate esumazioni ma il problema si ripresenterà, con vigore, a partire da lunedì quando le attività cimiteriali dovrebbero riprendere in maniera costante. È da quel giorno che si mostreranno i primi, grandi, problemi in città. Per la zona di Poggioreale sono stati messi a disposizione cento luoghi di sepoltura nell’area dei cosiddetti «giardinetti» al cimitero della pietà. Si tratta di soluzioni offerte in sostituzione a quelle che vorrebbero i parenti dei defunti: siccome diventa impossibile sfruttare gli interri nelle congreghe private dalle quali non possono essere esumate le salme, bisogna accettare di andare in un altro cimitero, magari lontano dal luogo della definitiva tumulazione, così in futuro si presenteranno ulteriori difficoltà per lo spostamento dei resti (che dovranno essere trasportati da un cimitero all’altro), e per i parenti ci saranno nuovi momenti dolorosi e anche un aggravio di costi. Situazione diversa, e più difficile, per i piccoli cimiteri periferici: in quelle aree non sono disponibili soluzioni alternative per cui il destino dei defunti resta un punto interrogativo. Se non possono essere esumate le salme, non si crea spazio per altre bare e l’unica soluzione resta il deposito: in attesa che l’Amministrazione paghi gli arretrati e consenta alla ditta specializzata di riprendere il servizio di recupero.