Comuni debitori, raccolta rifiuti a rischio

Dossier di "IrpiniAmbiente": in un anno e mezzo già 29 milioni di crediti
19 maggio 2011 - l.s.
Fonte: Il Mattino Avellino

La storia si ripete. I Comuni - almeno una grossa fetta - continuano a non agevolare l’avvio della gestione provinciale del ciclo integrato dei rifiuti. E «IrpiniAmbiente» è pronta a bloccare i servizi. Il problema è di carattere economico e rischia di creare non poche difficoltà nell’attività del soggetto unico di gestione. «IrpiniAmbiente», infatti, dopo poco meno di un anno e mezzo di attività, vanta crediti per oltre 29 milioni di euro (più del 40%) rispetto ai 70 milioni e mezzo di fatturato per i servizi effettuati. Di questi, una parte riguarda le fatture degli ultimi mesi che non sono ancora scadute. Molti comuni risultano, però, insolventi per fatture ormai datate e continuano ad accumulare debiti. Il caso emblematico è quello del Comune di Morra de Sanctis che - fanno sapere da «IrpiniAmbiente» - non ha pagato nessuna delle fatture emesse dalla società per i servizi effettuati dal primo gennaio del 2010 e deve oltre 147mila euro. Nella stessa situazione - ha effettuato il pagamento di alcuni acconti - c’è San Martino Valle Caudina, il cui debito ammonta a circa 321mila euro. L’elenco degli enti locali inadempienti è, però, molto lungo e, a differenza del recente passato, vede pure la presenza della città capoluogo. Avellino - da sempre contraddistintasi per la puntualità - si è fermata allo scorso mese di ottobre e, a tutt’oggi, deve a «IrpiniAmbiente» circa sei milioni e trecentomila euro. «Non c’è alcun tipo di problema. - evidenzia il vicesindaco e assessore all’Ambiente Gianluca Festa - I pagamenti sono sospesi in attesa di una verifica delle somme da decurtare per alcuni disservizi e per lo sciopero dei dipendenti dell’ex Asa. C’è, poi, una discussione aperta per verificare i servizi ed i rispettivi costi del contratto per il 2011». Dando una scorsa alle cifre, balza agli occhi la situazione di Atripalda e Solofra - debitori per un milione e settecentomila e un milione e seicentomila euro, rispettivamente - da sempre inseriti nella lista dei cattivi pagatori dei canoni per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, dal Cosmari Av1 prima e dalla società provinciale, poi. Importanti, inoltre, anche i debiti di Monteforte, 924mila euro, Montella, 500mila, Lioni, 330mila, Volturara, 325mila, Montefalcione, 323mila, Manocalzati, 284mila, Taurasi, 247mila. Numerosi, poi, i piccoli centri che - sempre secondo i dati forniti dalla socieetà - non pagano le fatture ormai da molti mesi e hanno maturato un debito che - in proporzione - finisce per essere maggiore di quello di tanti altri paesi più grandi. Il Comune di Summonte - che deve 124mila euro - è fermo con i pagamenti al marzo dello scorso anno, alla stessa maniera di Volturara, Luogosano - debitore di 149mila euro - a maggio, Villamaina (163mila euro) a giugno. Sono fermi a luglio nel pagamento delle fatture, invece, i centri di Calitri (153mila euro di debito), Carife (80mila), Castelfranci (143mila). Risultano insolventi, inoltre, anche i centri di Bonito e Calabritto per 177mila euro, Montemarano per 165mila euro, Prata per 228mila euro, Pratola Serra per 204mila euro. Un lungo elenco di enti morosi che non agevola, anzi complica, il percorso di «IrpiniAmbiente». La società si vede costretta a fare ricorso sempre più frequente alle anticipazioni bancarie, con un notevole aggravio di costi. Per questo, è stata inviata una lettera con la quale si annuncia il blocco dei servizi nei comuni che perseverano nel mancato pagamento delle fatture arretrate. In questi centri - dai prossimi giorni e dopo un confronto con il prefetto - saranno assicurati solo i servizi essenziali.

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