Elettrodotto, i comitati riaprono la battaglia contro l’inquinamento

Terna protocollata la richiesta per i nuovi tralicci
E riparte la protesta
18 maggio 2011 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino

MADDALONI. Si riapre la dolorosa ferita del superelettrodotto Matera-S.Sofia. Spunta una connessione aggiuntiva alla «stazione S. Sofia» cioè al terminale italiano dell’impianto (300 mila volts) che importa energia elettrica dalla Grecia fino alla periferia sud di Maddaloni (area via Cancello). I nuovi tralicci faranno parte del nuovo elettrodotto Airola-Maddaloni-Durazzano. E appena Terna spa ha protocollato la richiesta (presso il ministero dello Sviluppo Economico) delle autorizzazioni per la nuova linea aerea si è rimessa in moto la protesta organizzata a più voci contro l’ «incremento di elettrosmog, l’abuso del territorio e la mancanza di trasparenza amministrativa». Insomma, non sono bastati due lunghi anni di polemiche, una sentenza della magistratura e una campagna di misurazione (imposta dalla Prefettura e affidata ad una commissione tecnica paritaria formata dall’Arpac, da Terna e dalla Seconda Università di Napoli) per archiviare il contenzioso. Il primo scontro è tutto politico. «Proviamo stupore – dice Giovanna Sabba - per una maggioranza e una amministrazione che nulla sanno e nulla fanno per documentarsi su un progetto ad alto impatto ambientale. Nessuno ha saputo fornire chiarimenti. Evidentemente, non ci sono energie da investire per le problematiche ambientali essendo state tutte spese nella lotta per le poltrone». Polemiche a parte, il Pd si dichiara «contrario a qualsiasi installazione di nuovi tralicci e cavi da parte di Terna». Ridiventa d’attualità il contenzioso tra i comitati e Terna. «Avevamo chiesto – precisa Antimo Scialdone (Comitato via Cancello) - a un gigante internazionale, a scopo cautelativo, la bonifica o ricollocazione delle linee aeree troppo vicine alle abitazioni. Una lotta fatta nel più totale disinteresse di tutti i partiti, nessuno escluso, che siedono nel Consiglio Comunale». Intanto, sulle aree abitate, il Tribunale di Santa Maria aveva fatto chiarezza: sulla base dei rilievi Arpac, non «vengono superati i limiti di tollerabilità dell’induzione elettromagnetica (fissati in 3 microtesla) e quelli attenzione (10 microtesla)». E sui numeri invece c’è lo scontro con gli ambientalisti: non sarebbero rispettati i nuovi principi di cautela raccomandati dall’Unione Europea. Secondo i periti di Terna (guidati da Bruno Macchiaroli dell’Università Federico II) sono state «rilevate, vicino alle abitazioni private, valori di emissioni elettromagnetiche tra 1,1 e i 3,5 microttesla: di un terzo inferiore a quelli massimi di 10 microtesla consentiti dalla legge». Opposta l’interpretazione del comitato civico: «Le simulazioni ai massimi amperaggi evidenziano valori che si impennano anche oltre i 6 microtesla (tra i 6,33 mT ed gli 8,66 mT)». Non a caso, Terna nelle nuove autorizzazioni, precisa che le linee aeree interesseranno solo terreni ad uso agricolo.

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