Scampia, rivolta contro il porta a porta «Non vogliamo i contenitori: puzzano»
L'Asìa: "non ci fermeremo, la differenziata andrà avanti"
«Noi i contenitori sotto casa non li vogliamo: puzzano»: il porta a porta non decolla a Scampia. Nel fortino del «parco dei ciliegi» ieri mattina i cassonetti della differenziata sistemati nei giorni scorsi dall’Asìa sono stati rivoltati e quelli dell’indifferenziata che erano stati sigillati sono stati aperti e utilizzare per depositarvi i soliti sacchetti. Gli abitanti del parco fortificato la spiegano così: «La monnezza noi la portiamo fuori del parco. Adesso, invece, con il porta a porta ce li hanno sistemati sotto casa. E a noi non va bene». Un assurdo? Forse. Ma per capire bisogna conoscere la vita del Bronx. Perché la 167 non è solo Vele ed edilizia popolare. Non è solo piazze di spaccio ed abusivismo. No. Parco dei ciliegi è un grumo di palazzi circondato da alti cancelli e sorvegliato da vigilantes. Qua abita la piccola borghesia e quella che un tempo era l’aristocrazia operaia. Entrambe espulse dal centro dall’ascesa vertiginosa dei prezzi delle case e arrivate in periferia con il sogno della casa da comprare con il mutuo trentennale. Gente che abita a Scampia, ma non vive nel quartiere. Vive nel parco. E il parco è un oasi di giardini un po’ spelacchiati e di posti auto sotto casa. Di bambini che giocano nei viali di cemento. Fuori il Bronx che la gente dei parchi attraversa solo per andare a lavoro. E dove porta la monnezza. «Noi la spazzatura la portiamo a Scampia - dicono in tanti - qua non la vogliano». Così ieri mattina le donne inferocite hanno buttato all’aria i cassonetti della frazione umida e di quella secca, della plastica e del vetro. Poi sono arrivati i dipendenti dell’Asià e in un’improvvisata riunione di condominio è stato deciso di spostare ogni mese i contenitori in una posizione diversa in maniera che nessuno ne abbia a patire la presenza a tempo indeterminato. Il valzer dei contenitori forse ha risolto il problema. O forse no. «Chi ci garantisce che i cassonetti saranno svuotati regolarmente?», si domanda un’anziana. Così la tanto sospirata differenziata porta a porta fa registrare una falsa partenza. Nelle intenzioni della società partecipata del Comune da Napoli dovrebbe coinvolgere in una prima fase i parchi (undicimila persone) per poi essere allargata all’intero quartiere con l'obiettivo di migliorare la pulizia delle strade e raggiungere, rapidamente, il 60% di rifiuti effettivamente recuperati. Non sarà facile. Ma il presidente dell’Asìa non si scoraggia e promette: «Andremo avanti. Stiamo già incrementando l’azione di informazione e formazione dei nostri clienti. Vogliamo spiegare a tutti i vantaggi della differenziata. Le associazioni del quartiere ci hanno chiesto più volte di dare il via al porta a porta e noi lo abbiamo fatto. I vantaggi presto saranno evidenti a tutti».