Sistri, sperimentazione flop. Le imprese: serve un rinvio

Confartigianato: "Il 90% dei nostri associati ha rscontrato che il sistema non funziona"
14 maggio 2011 - Livio Coppola
Fonte: Il Mattino

Polemiche per l’esordio della prima sperimentazione del Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti che dovrebbe entrare in funzione dal prossimo primo giugno. Mercoledì scorso si infatti è svolto il «click day», indetto dal ministero dell’Ambiente per far provare a parte delle circa 340mila imprese coinvolte, di cui circa 20mila campane, la dotazione tecnologica necessaria ad accedere al sistema, ma le cose non sembrano essere andate come si sperava. Gli «sperimentatori», infatti, hanno segnalato in maggioranza difficoltà nell’accesso tramite la apposita chiave Usb, e che da giugno dovrebbe servire a connettersi al Sistri per dichiarare la produzione e lo spostamento periodico dei rifiuti. Il risultato è che Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative hanno chiesto congiuntamente al ministro Stefania Prestigiacomo una proroga dell’entrata in vigore del sistema, che comporterà alle imprese costi (da 120 euro annui in su) e delicati obblighi di rendicontazione. «Alla luce dei dati pervenuti a metà pomeriggio - dicono i raggruppamenti - risulta con evidenza che la grande maggioranza degli operatori ha registrato rilevanti malfunzionamenti e che il sistema informatico predisposto per il servizio ha mostrato gravi carenze. Per questo le organizzazioni datoriali chiedono con urgenza la sospensione dell’entrata in vigore del Sistri, prevista per il prossimo primo giugno, e un ripensamento dell’intero sistema». A Napoli e in Campania la vicenda è ancora più sentita, perché con il Protocollo firmato il mese scorso da Regione e ministero il Sistri dovrà monitorare nelle cinque province non solo la tracciabilità dei rifiuti speciali (come nel resto d’Italia) ma anche quelle dei rifiuti solidi urbani. Sta di fatto che anche sotto il Vesuvio le aziende hanno incontrato disagi. Gli stessi uffici de «Il Mattino» hanno ravvisato l’impossibilità di interfacciarsi al sistema, con conseguente segnalazione al ministero tramite il servizio di mail già previsto in caso di inconvenienti. E maggiori preoccupazioni colpiscono i piccoli artigiani, che temono di arrivare a giugno con poche opportunità di allacciarsi in toto al Sistri: «Ci sono migliaia di attività come acconciatori ed estetisti, che sono obbligati ad aderire al sistema - dice Luciano Rezzuto di Confartigianato Napoli - ma necessitano di tempi e assistenza. Mercoledì il 90% dei nostri associati ha riscontrato, durante il click day, che il Sistri non può ancora entrare in funzione». Toni più positivi dall’Api: «Il nostro impegno a favore del Sistri ha portato alla formazione di ben 543 aziende solo con i nostri corsi - dice il reggente Pasquale Bruscino - Forti del buon risultato e consapevoli della necessaria utilità del Sistema, intendiamo organizzarne, diretti sia agli imprenditori che ai lavoratori. Una precisa conoscenza della materia è una via importante per uscire dalla crisi ambientale in cui versiamo». Pareri controversi, dunque, sulla possibilità o meno che tra due settimane il Sistri entri in funzione. Dal ministero dell’Ambiente trapelano in ogni caso dati confortanti, che almeno ad oggi non comporteranno alcune proroga: «Il test è stato utile e il sistema alla fine ha retto, con 121.991 accessi effettuati, il tutto contando che si sono registrate anche 20mila connessioni in contemporanea, cosa che non accadrà normalmente - spiegano dallo staff del ministro -. I tempi di accesso, poi, sono stati allungati anche da fattori contingenti, come la mancata installazione preventiva della chiavetta o la errata immissione delle password. Naturalmente ogni difficoltà e denuncia di carenze tecniche, che è stata tracciata oggi e nei giorni scorsi, sarà affrontata e risolta singolarmente dai tecnici del Sistri e dai carabinieri dei Noe».

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