Roghi e barricae in centro la rivolta della monnezza

A fuoco anche le campane della differenziata. Allarme miasmi
12 maggio 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Il trend Non basta la spazzatura. Non sono sufficienti la puzza che ormai aleggia sulla città, i topi e gli insetti che si affollano sui cumuli dei rifiuti. A rendere ancora più drammatica la situazione della città si aggiungono i roghi e le proteste scatenate dai cittadini. Quello che arriva dal fronte della spazzatura è un vero e proprio bollettino di guerra. Nella notte tra martedì e mercoledì in via Cimarosa nell’incendio di una campana della differenziata dell’Asìa è andata alle fiamme anche l’auto che un poveraccio aveva parcheggiato proprio là vicino, una Atos. Nelle stesse ore altre quattro campane sono state date alle fiamme in via Leopardi dove la protesta è poi andata avanti per tutta la giornata. Un cartello con la scritta «Stato, Comune e Regione giocano sulla nostra salute. Siamo stufi» è stato messo su una montagna di rifiuti che un gruppo di cittadini ha spostato al centro della strada bloccando il traffico. La circolazione è stata deviata dai vigili urbani verso Viale Augusto ma a lungo sono restate ostruite anche le vie di accesso al mercato rionale del Cerlone. Spazzatura bruciata anche in via Duomo e alla riviera di Chiaia. Residui di sacchetti bruciati si trovano un po’ dovunque ai margini delle strade. Barricate di immondizia in via San Giacomo, proprio nei pressi del Comune, in piazza Garibaldi all’angolo con via Novara, in via Consalvo e in via Foria. Nel tardo pomeriggio la protesta è scoppiata in via Ponti Rossi dove sono stati dati alle fiamme i cassonetti. Inascoltati, quindi, gli appelli della la direttrice del dipartimento di prevenzione dell’Asl Napoli 1 Giuseppina Amispergh che spiega: «Noi ce la stiamo mettendo tutta per tenere sotto controllo la situazione: a Napoli, anche grazie al nostro lavoro, la situazione dal punto di vista epidemiologico resta normale. Ma i continui roghi danneggiano la salute dei cittadini». E continua a essere difficilissima la situazione anche dal punto di vista degli sversamenti: basti pensare che sono negli ultimi dieci giorni l’Asìa ha speso seicentomila euro in straordinari. Le code davanti agli stir continuano a essere lunghissime e gli autisti restano sui camion molto più a lungo di quanto previsto dall’orario di lavoro. Fino alle 18 di ieri l’Asìa aveva scaricato 1210 tonnellate, ma aveva ancora una sessantina di compattatori carichi. I militari dal canto loro hanno racconto 60 tonnellate degli interventi a Napoli e a Melito. In città sono entrati in azione in viale Umberto Maddalena a Capodichino, lungo le strade che portano all’aeroporto. Oggi opereranno a Napoli in via Don Bosco e a Casoria. A seguirli ci saranno i lavoratori dei consorzi di bacino aderenti al cartello dei sindacati autonomi: protestano perché, nonostante l’emergenza, restano senza lavoro pur continuando (a Napoli, ma non a Caserta) a percepire lo stipendio. Difficile, come sempre, quantificare i rifiuti ancora in strada. Secondo l’azienda partecipata del Comune di Napoli oggi a terra ci saranno ancora circa 3.600 tonnellate di monnezza. Come sempre più ottimistiche le stime dell’ufficio flussi della Regione che parla di 1.800 tonnellate ancora in strada. È certo, invece, che i conferimenti continuano ad andare a rilento: secondo la stessa Regione alle 18 erano state sversate solo tremila delle quattromila e duecento tonnellate che avrebbero dovuto essere portate agli impianti dalle società di raccolta di Napoli e Provincia. E l’assessore all’igiene del Comune, Paolo Giacomelli, ricorda che a causa dell’aumento delle temperature, il Comune, in accordo con l’Asìa, provvederà a «trattare i rifiuti in strada con degli enzimi così da ridurre il cattivo odore e la presenza di insetti». L’unica buona notizia arriva dal fronte della differenziata: domenica partirà il servizio porta a porta a Scampia. L’iniziativa verrà presentata al quartiere dall’assessore Giacomelli e dal presidente dell’Asìa, Claudio Cicatiello. L’addio ai cassonetti verrà dato davanti alla parrocchia della Resurrezione in viale della Resistenza. Già nei giorni scorsi gli uomini dell’Asia hanno spiegato agli abitanti del quartiere le modalità della raccolta e distribuito i bidoncini diversi che in giorni diversi dovranno essere riempiti con la frazione organica, con la carta e il cartone, con il multimateriale (imballaggi in plastica e metallo) e con l’indifferenziato.

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