Si scarica solo a Serre ma arrivano i carabinieri
Gli impianti di cdr sono nel caos, praticamente fermi. È l’effetto della bufera giudiziaria che ha portato fuori dalla gestione Fibe. Per avere un’idea di cosa stia succedendo basta pensare che ieri Napoli ha scaricato meno di un centinanio di tonnellate a Giugliano e Caivano a fronte delle circa 800 tonnellate che di solito sversa. Il ritmo di scarico dei camion è di uno ogni ora. Un po’ perché gli impianti sono senza vertici e la macchina amministrativa è paralizzata, ma molto perché i pochi tecnici rimasti negli impianti stanno sottoponendo la spazzatura che entra (e soprattutto che esce) a tutte quelle analisi che secondo i magistrati non sono mai state eseguite e che hanno fato scattare 25 arresti. Un paradosso che rischia di bloccare lo smaltimento. «Per i prossimi due giorni - spiegano da Asìa, l’azienda per la raccolta rifiuti del Comune - riusciremo a tamponare, ma da domenica il problema sarà serio e la crisi potrebbe riesplodere». Perché fino a domenica si reggerà? Si stanno sfruttando al massimo le potenzialità dei treni diretti all’inceneritore di Amburgo, non in Sassonia dove c’è il veto per i rifiuti campani; si possono mandare in Sardegna ancora circa 2000 tonnellate di rifiuti e soprattutto perché c’è il sacrificio della discarica di Macchia Soprana, a Serre, dove viene scaricata buona parte della spazzatura di Napoli. Da domenica questo articolato piano straordinario subirà il primo stop perché non partiranno i treni e neanche le navi che avranno esaurito la loro quota di smaltimento in Sardegna. Resterà solo la discarica di Macchia Soprana che non può accollarsi tutto l’onere dei rifiuti del capoluogo e i cdr che però sono paralizzati. Su Macchia Soprana pende una verifica dei carabinieri del Noe. Ieri i militari e i tecnici dell’Arpac sono andati nel sito di Serre e hanno effettuato prelievi per verificare il rispetto dei codici dei rifiuti conferiti. Assieme ai carabinieri ha preso parte alle indagini anche il chimico Luigi Luarino, nominato dal Comune di Serre per monitorare la discarica e il percolato. I tecnici hanno il compito di verificare se nella discarica esistono eventuali tracce di radioattività nei rifiuti. Il sindaco Palmiro Cornetta aveva del resto annunciato di aver chiesto formalmente agli enti preposti una verifica del materiale sversato in discarica. «Una verifica necessaria - ribadisce Cornetta - alla luce da quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche rese note dagli organi di informazione» realtive ai 25 arresti. Un altro fronte caldo della protesta è quello di Terzigno dove dovrebbe essere installata una discarica. Ieri sera c’è stata un’assemblea pubblica pacifica ma affollatissima, gli organizzatori parlano di migliaia di partecipanti. Tutti dicono no all’eventualità del sito, a cominciare dagli amministratori locali che tre giorni fa hanno avuto un lungo colloquio con il sottosegretario all’emergenza Guido Bertolaso.